Il 1° luglio il Procuratore Generale degli Usa Merrick Garland ha annunciato una moratoria a tempo indeterminato sulle esecuzioni federali, affinché il Dipartimento della Giustizia possa riesaminare politiche e procedure relative all’applicazione della pena di morte a livello federale.
L’annuncio è un passo avanti importante, dopo la mattanza avvenuta sotto la presidenza Trump, con 13 condanne a morte eseguite nell’ultimo semestre del suo mandato.
Anche quelle esecuzioni avevano confermato che il sistema della pena capitale, a livello federale come nei singoli Stati degli Usa, è dominato da pregiudizio razziale, da clamorosi errori da parte della pubblica accusa e a volte dalla preparazione inadeguata degli avvocati difensori.
Nel braccio della morte federale si trovano tuttora 48 condannati a morte. Per il momento la loro vita è salva.