“Ogni cittadino ha pari dignità sociale”, così si leggeva su un cartellone scritto da un ragazzo alla manifestazione di Milano di ieri, 24 luglio 2021, contro l’obbligo del certificato verde.
“Se hai bisogno di un pass per dimostrare che sei libero, non lo sei” si leggeva su un altro, e ancora “Si vax, no Pass” gridava una ragazza con la mascherina. I cittadini indignati dalla discriminazione del certificato verde che hanno sfilato ieri da piazza Fontana sono stati qualche migliaio; hanno marciato per le principale vie del centro di Milano uniti da un sentimento di sdegno.
“Libertà” e “no green pass” gridavano a un’unica voce, in un periodo storico in cui media e politici usano la maschera dell’uguaglianza e dei pari diritti degli esseri umani per promuovere “un mondo migliore”, un mondo in cui gli esseri umani saranno divisi in persone di serie A (biologicamente sani) e di serie B (biologicamente non sani) e costretti a dimostrare la loro “purezza” con un lasciapassare.
“Non si tratta di essere favorevoli o contrari al vaccino” racconta una ragazza. “Si tratta di umanità e di difendere i nostri diritti sanciti dalla Costituzione. Non marciamo perché vogliamo bere il caffè seduti invece che al bancone, o ancora per essere liberi di andare in vacanza in qualche isola o entrare in un negozio e comprare”, continua la giovane ironizzando sulla società del consumo.
“Siamo uniti per difendere la nostra libertà di scelta e di poter entrare in futuro negli ospedali e abbracciare i nostri cari infermi, diritto che potrebbe esserci tolto con il pretesto del certificato verde. Siamo qua per difendere la vita, lotteremo contro queste discriminazioni. Sono imposizioni che provengono dal governo, ma i parlamentari hanno dichiarato che loro stessi non hanno intenzione di usare il certificato verde per accedere ad esempio al Parlamento” continua indignata la ragazza.
“ Come mai il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico ha recentemente dichiarato che in Parlamento non si userà il green pass perché non è possibile chiedere chi è vaccinato, aggiungendo addirittura che è una questione che non esiste? Perché invece noi cittadini dovremmo mostrare i nostri dati sanitari dimostrando di essere stati vaccinati? Come mai questa discriminazione?”
Molti hanno ricordato il regolamento europeo dove dice :
E’ necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, ad esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di essere non vaccinate…”
Articolo 36 – Regolamento (UE) 2021/953