Parla Luisa Albera, Coordinatrice Ricerca e Soccorso di SOS MEDITERRANEE a bordo della Ocean Viking. 

“La situazione a bordo della Ocean Viking peggiora di ora in ora. Non c’è tempo per discutere a porte chiuse. Bisogna trovare immediatamente una soluzione e individuare un luogo sicuro per i 572 naufraghi a bordo. Nonostante cinque richieste di PoS (Luogo sicuro) inviate dalla Ocean Viking alle autorità marittime competenti, siamo tenuti all’oscuro di tutto. Tenere in attesa i sopravvissuti sul ponte della nostra nave, esposti al sole e alle intemperie, è disumano. Va oltre ogni immaginazione. Inevitabilmente, la tensione e la stanchezza sono al massimo a bordo dell’Ocean Viking.    

Ieri sera un uomo in forte stress psicologico si è buttato in mare. Ha spiegato il suo gesto disperato dicendo che avrebbe potuto resistere se avesse saputo quando lo sbarco sarebbe avvenuto, ma che “non poteva più sopportare l’incertezza”. I team medico e di supporto osservano un aumento del disagio psicologico e della stanchezza tra le donne, i bambini e gli uomini a bordo. Uno dei due minori disabili mostra segni di crescente rigidità del corpo a causa della riduzione dei movimenti fisici e ha dovuto essere trasferito all’ambulatorio medico durante la notte. Una nave è per definizione un mezzo temporaneo di trasporto verso un luogo sicuro per le persone salvate in mare. Trattenere le persone su una nave per un periodo di tempo prolungato, quando hanno appena vissuto un’esperienza vicina alla morte in mare, è aggiungere violenza e sofferenze inutili ed evitabili.   

Inoltre, domani finiremo i kit di cibo preconfezionato ed entro sabato non saremo in grado di soddisfare tutti i bisogni nutrizionali dei sopravvissuti. Con oltre 570 sopravvissuti alloggiati sul ponte di poppa della Ocean Viking, tutto lo spazio disponibile viene utilizzato, il che rende quasi impossibile per le nostre squadre distribuire qualsiasi altro tipo di cibo che non siano razioni preconfezionate che coprano 24 ore di fabbisogno nutrizionale per ogni persona. La preparazione di pasti cucinati richiederebbe troppo tempo per soddisfare i bisogni di tutti e la sua distribuzione sarebbe troppo complicata, dato che le persone possono a malapena muoversi sulla nave. 

Come se la situazione dei sopravvissuti non fosse abbastanza critica, domani il tempo peggiorerà. Se non si trova una soluzione entro stasera, la Ocean Viking dovrà cercare riparo a est della Sicilia domani. Assegnare rapidamente un luogo sicuro alle persone salvate in mare non è solo un obbligo morale, è un dovere legale. Chiediamo agli Stati membri dell’Unione Europea di mostrarsi solidali e di sostenere gli Stati costieri. Le autorità marittime non possono lasciarci ancora in queste condizioni terribili. Occorre trovare una soluzione subito”.

AGGIORNAMENTO

La notizia tanto attesa sulla Ocean Viking è stata comunicata questa sera dalle autorità marittime italiane: i 572 sopravvissuti sbarcheranno ad Augusta, in Sicilia.

Ci dà un immenso sollievo sapere che la loro difficile esperienza in mare è quasi finita e che le 6 operazioni di soccorso saranno finalmente presto completate.