La mozione approvata il 7 luglio alla Camera dei deputati deve servire a ottenere “un cambiamento di strategia” da parte del governo italiano, che puntando su “cautela” e “dialogo” con l’Egitto non è riuscito a salvare Patrick Zaki da una situazione tragica”, ha dichiarato all’agenzia Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
“Quella di oggi è una giornata molto importante per il Parlamento italiano. Ogni volta che il nome di Patrick viene fatto dove si prendono decisioni è un fatto rilevante, perché significa che la sua storia preoccupa anche l’Italia. Ora sta di nuovo al governo, come dopo il voto al Senato del 14 aprile, agire e esplorare tutte le strade praticabili perché ottenga la cittadinanza italiana” sottolinea Noury. “È un percorso molto difficile e alle difficoltà tecniche si aggiungono quelle derivanti dalla parola ‘cautela’, ripetuta anche ieri dal governo durante la discussione alla Camera; sono 17 mesi che la sentiamo abbinata a un’altra parola, ‘dialogo’, con l’Egitto“.
“Mi auguro che il voto di oggi serva per ottenere dal governo italiano un cambiamento di strategia, il che vuol dire cominciare a fare delle cose e smettere di farne altre. Bisogna ad esempio cessare di fornire armi a un regime repressivo come quello del Cairo e mostrare segni di protesta e di malcontento per la situazione complessiva dei diritti umani in Egitto“, ha concluso Noury.