Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedazionePA-
L’esternalizzazione delle frontiere in Tunisia è da più di tre anni una “cosa normale”. Dopo il naufragio al largo di Zarzis la situazione del centro di Medenine è diventata insostenibile: «Ci stanno uccidendo in silenzio», dice uno dei migranti del campo. Basterebbe rilasciare visti e lasciare tutti liberi di muoversi, invece che alimentare politiche di sbarramento e violenza, costringendo le persone a viaggi sempre più rischiosi a costi altissimi
Nei campi di Medenine, in uno dei centri di accoglienza sotto responsabilità di UNHCR, vivono – scrive Yasmine Accardo, in una nota pubblicata nel sitoweb della Campagna LasciateCIEntrare – all’incirca 50 persone provenienti da diversi paesi dell’Africa occidentale.
«Dopo l’ultimo naufragio del 4 luglio al largo di Zarzis, circa 68 migranti (soprattutto sudanesi ed eritrei) sono stati portati in questo centro, tra loro anche 40 minori eritrei non accompagnati. Il centro è ora in sovraffollamento, in una situazione temporanea in cui sono stati forniti ai sopravvissuti soltanto materassi e coperte. Non sono stati ancora attivati i servizi di assistenza psicologica, che sarebbero necessari dopo un naufragio. Non viene fornito cibo a sufficienza, non sono stati distribuiti vestiti e “l’acqua non è pulita”- dicono i sopravvissuti».
Fra i naufraghi soccorsi «ci sono due donne, che sono separate dagli uomini e vivono sole in un secondo edificio. Una di loro ha perso il suo bambino di 7 anni nel naufragio, la seconda è minore non accompagnata, ha 16 o 17 anni. Sole entrambe ad affrontare l’orrore del naufragio». Preoccupati per le terribili condizioni precarie delle donne e dei minori, anche gli ospiti del centro hanno segnalato la necessità di immediato sostegno e cure. Inoltre si registra il fatto paradossale che nella disperazione evidenziata «gli altri migranti che vivono nel centro stanno raccogliendo soldi per aiutare queste persone soccorse dal naufragio, per poter procurare vestiti ed altre cose».
Tutto questo accade a Medenine, in un luogo “dove le temperature superano i 44° o 45° gradi centigradi”. Cosicché, stanchi di una situazione insostenibile – così come ci segnala Yasmine Accardo di LasciateCIEntrare – «In molti, stanchi delle condizioni in cui si trovano, provano a riprendere il mare, talvolta tornando in Libia; altri muoiono di disperazione nei centri di Medenine o Zarzis o a Tunisi con in tasca una tessera di unhcr che non dà accesso ad alcuni diritto in Tunisia, se non quello di “restare”. Lo avevamo raccontato nel 2019 (dossierlibia.lasciatecientrare.), lo continuiamo a raccontare oggi. Molte delle persone incontrate hanno provato a riprendere il viaggio. In tanti sono morti; come Fnan soltanto pochi giorni fa».
Madre di una studentessa: « Non private i nostri figli degli assistenti igienico/personale! ». Lettera aperta al Presidente della Regione. Rilanciamo dal sito cobas la missiva della mamma di Alessia che insieme agli altri studenti siciliani è stata privata del sostegno specializzato di assistenza a scuola
Presidente Musumeci
sono la mamma della ragazzina Alessia che giorni fa ha incontrato, conosciuto
sono davvero grata alle tante associazioni presenti sul territorio come quella di “convivi l’autismo”, di cui mia figlia fa parte, formata quasi sempre da genitori di bambini/ragazzi diversamente abili
che cercano di impiegare nel modo migliore il tempo da spendere con questi ragazzi, per cercare di renderli autonomi il più possibile
di dare loro la possibilità di integrarsi al meglio nella società divenendone un “valore aggiunto” !
Noi genitori siamo chiamati ad affrontare tante problematiche relative alle disabilità dei nostri figli e come se questo non bastasse e mi creda non è poco…
Siamo chiamati a lottare per ottenere diritti che non dovrebbero neppure essere messi in discussione. Come quello del servizio igienico personale nelle scuole dalle primarie alle superiori .
Sono anni che si tenta di abolire questo servizio
da quando Alessia frequenta le medie puntualmente ogni anno scolastico dobbiamo intraprendere lotte, scioperi, denunce ecc.. per la fruizione di un servizio palesemente indispensabile per la loro presenza in classe
Ma presidente
come si può chiedere di abolire o sostituire con altre figure o con i collaboratori scolastici che a stento, riescono a svolgere le loro mansioni abituali, con le figure specializzate Oss-osa ?
Una ragazzina all’età di mia figlia ha delle esigenze particolari soprattutto in giorni particolari !
Quest’anno scolastico 2020-21 oltre alle assenze relative all’emergenza covid -19 si sono aggiunte quelle dei giorni detti “delicati” perché il servizio igienico personale nelle scuole superiori di Palermo e provincia non è partito !!!
Le colpe come al solito rimbalzano tra un ente e l’ altro .. tra la città metropolitana di Palermo e la regione in questo caso
Il dibattito ancora è aperto mettendo in dubbio la fruizione del servizio per il nuovo anno scolastico 2021- 22
È inaudito tutto questo
sono amareggiata sconcertata e delusa insieme a tanti altri genitori è veramente vergognoso che le istituzioni si comportino in questo modo cercando di accaparrarsi le somme stanziate per indirizzarle altrove
qui c’è in gioco il diritto allo studio di migliaia di bambini/ragazzi con disabilità, che ogni giorno lottano su tanti fronti, troppi!
Le istituzioni non posso fare spallucce di fronte problemi reali e urgenti e mostrarsi solidali di fronte a parate manifestazioni e la giornata mondiale dell’autismo con tanti cuori blu !
Tutti a mettere cuori blu… i palazzi del potere si tingono di blu. E il giorno dopo questi ragazzi rimangono li ignorati per il resto dell’anno
Tenete la luce blu accesa tutto l’ anno ma non nei vostri palazzi, nel vostro cuore !
Presidente
non voglio e non posso credere che la sua sensibilità nei confronti dei bambini – ragazzi diversamente abili sia una luce ad intermittenza…
sarebbe troppo triste per noi genitori che ci sentiamo soli a combattere un mostro invisibile…
Triste soprattutto per loro, i nostri ragazzi che credono che ogni sorriso sia vero !
La scuola riparte a settembre, iniziamola con il piede giusto firmato “La mamma di Alessia S.C.”
20 anni dal G8 di Genova – “Voi la malattia, noi la cura. Per costruire un altro mondo possibile”. Senza memoria non c’è futuro: fare memoria di quella stagione dei movimenti sociali per conservare e rilanciare un patrimonio politico ancora vivo da non disperdere
Catania, martedì 20 ore 20:00 presso la scalinata Alessi
«Il ricordo di Genova2021 non può essere usato come rito propagandistico, ma come occasione per dare continuità ai contenuti delle mobilitazioni del 2001 e farli vivere nelle battaglie antiliberiste dell’oggi. Lo vogliamo fare con tutte le generazioni di militanti che sono state sulla scena in questi venti anni e con lo sguardo rivolto ai problemi dell’oggi. Per questo promuoviamo nel nome di #Genova e di #CarloGiuliani un momento di memoria, di richiesta di verità e giustizia, di analisi sulla situazione attuale, di proposte di nuove resistenze»
Venti anni fa, una straordinaria convergenza di idee, esperienze, culture e pratiche in Italia e in tutto il mondo alimentò una grande speranza di cambiamento. La denuncia dell’insostenibilità della globalizzazione capitalista e dei suoi pesantissimi impatti sociali, economici e ambientali è stata ampiamente confermato dalle drammatiche vicende di questi anni, fino alla crisi, ancora aperta, innescata dal Covid19.
È tutta aperta la grande questione dell’agibilità politica e sociale. Nel 2001 nelle strade di Genova, alla Diaz, a Bolzaneto subimmo “la più grande violazione dei diritti umani in occidente”, alla verità sull’uccisione di Carlo Giuliani non si è mai voluti arrivare, chiarezza sui mandanti politici non è mai stata fatta, giustizia ne abbiamo avuta ben poca, e nessuno si è mai degnato di una scusa. Genova è una delle macchie nere e oscure della democrazia italiana, non c’è archiviazione possibile – e tenere aperto lo spazio civico è una necessità anche oggi, soprattutto dopo quanto è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e visto che in questi anni le vittime sono state criminalizzate ed i carnefici hanno fatto carriera.
Ci appare oggi necessario riannodare il filo, fatto di soggettività diverse, di quelle giornate drammatiche e delle lotte e delle esperienze che seguirono, fino al grande movimento contro le guerre imperialiste in Afghanistan e Iraq. E ciò in particolare a Catania, dove la fase di Genova fu caratterizzata da un confronto plurale e dove oggi sentiamo l’esigenza forte di una nuova stagione di lotte contro i crescenti processi di espulsione dal mercato del lavoro delle nuove generazioni , di lavoro nero per chi rimane, di militarizzazione dei territori (Muos, Sigonella, Augusta), di boicottaggio dei soccorsi in mare dei migranti per blindare i confini della fortezza Europa (Frontex).
promotori: Città Felice, Cobas, Comitato NoMuos/NoSigonella, Gammazita, I Siciliani Giovani, LHIVE, PCI, PRC, Rete Antirazzista Catanese, rete RagnaTela, Sinistra Anticapitalista, FLC (EN e CL), Csa Officina rebelde, Sunia-Sicilia [info]
CUBA NO ESTÀ SOLA! Sit-in in solidarietà con Cuba socialista. In tutto il mondo si stanno svolgendo manifestazioni di appoggio alla Rivoluzione cubana. Dopo Roma e a Milano l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba manifesta anche a Catania
Mercoledì 21 ore 18:30 Via Etnea, 55 – – comunicato Italia-Cuba Catania
Da diversi giorni Cuba subisce provocazioni controrivoluzionarie manovrate dall’estero. Gli USA – che da 60 anni strangolano l’economia cubana con un blocco economico e finanziario ripetutamente condannato dalle Nazioni Unite – cercano adesso di sfruttare la difficile situazione causata dalla pandemia per porre fine all’esperienza rivoluzionaria, mettendo in atto una guerra mediatica e sui social network fatta di fake news, purtroppo riprese e diffuse anche da gran parte della stampa italiana.
Da decenni, nonostante le difficoltà dovute al Bloqueo, Cuba esporta solidarietà attraverso le Brigate Mediche impegnate in moltissimi paesi nel sopperire alle carenze dei sistemi sanitari e contrastare gravi epidemie come Ebola e, oggi, il Covid.
Questo internazionalismo solidale, sperimentato anche in Italia con i medici inviati da Cuba a Crema e a Torino, oggi più che mai ha bisogno del nostro appoggio.
info
Festival delle InterAZIONI – Restituzione alla comunità allargata delle riflessioni e gli obiettivi raggiunti all’interno del progetto SAAMA – Strategie di Accompagnamento all’Autonomia per Minori Accolti
Palermo, 21\22 luglio ore 17:00 Moltivolti coworking (via M. Puglia 21) – comunicato
Si discuterà di scelte di welfare e politiche attive per il lavoro nel corso della tavola rotonda “Come uscire migliori dalla crisi: riflessioni su migrazioni e lavoro, next generation e ricomposizione sociale”.
Il dibattito sarà occasione per confrontarsi con le aziende coinvolte e presentare il Manifesto delle Imprese accoglienti, frutto di un lavoro di ascolto, attraverso diversi focus group, di beneficiari e di datori di lavoro.
Inoltre, i ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto potranno partecipare ad uno Job Speed Date con alcune aziende presenti.
E ancora il festival sarà occasione per ascoltare la voce dei/delle partecipanti nelle narrazioni che ci offriranno: racconti, canzoni e ritmi di Chris Obehi, Aliou Ba e alcuni membri della Libera orchestra popolare di Marsala, una performance teatrale “la voce di Saama”, che celebreranno il valore delle interazioni e dello stare insieme; il cibo “da tutto il mondo” di Moltivolti sarà ulteriore occasione per ribadire che la diversità ci appartiene, sia nelle strutture sociali e culturali che in quelle intime e personali.
info
Ritornano in piazza i NaStrini: rifaranno sentire la loro voce con fischi e trombe davanti Palazzo delle Aquile, per incontrare l’Amministrazione-Orlando. Progetti, investimento e sviluppo sostenibile per una città agonizzante: “cominciamo dall’istituzione dell’Ente Parco Favorita per la tutela del verde pubblico negli spazi urbani”
Palermo, giovedì 22 ore 9:30 – Piazza Pretoria (o “della Vergogna”)
Dopo l’assemblea dal movimento assieme alla CUB-Confederazione Unitaria di Base, tenutasi nelle scorse settimane al Parco cittadino della “Real Favorita”, i NaStrini scendono ancora in piazza per continuare il loro percorso di lotta, a partire da un confronto con le autorità politico-amministrative preposte in sede locale.
Fermo restando le posizioni già dichiarate in tutte le manifestazioni promosse nel corso di questo anno, a cominciare da una nuova visione dello sviluppo basato sul rilancio dei servizi pubblici e dei beni comuni, invertendo così la rotta dell’esternalizzazioni perseguite ai vari livelli istituzionali, l’obiettivo immediato emerso dall’ultima assemblea è stato quello della costituzione di un “Ente Parco Favorita” con i compiti di tutela degli spazi verdi della città: “Per farlo pensiamo che –come hanno individuato in una nota diramate precedentemente, riprendendo le direttive europee – si possano, anzi, si debbano utilizzare sia i fondi della ricollocazione al lavoro che quelli previsti dal Recovery fund”, le cui risorse – in effetti – sono state vincolate dalla UE “alla creazione di posti di lavoro soprattutto nel settore del verde”, in nome di una riconversione ecologica del sistema.
Nel comunicato stampa in cui si convoca il presidio sotto il Municipio i NaStrini scrivono: «Sarà l’occasione per chiede alle massime istituzioni locali quali misure intendono mettere in campo per la ricollocazione al lavoro e discutere nuovamente la questione “cantieri di servizio”»
Niente fiori a San Berillo. Solo opere di riqualificazione. Mobilitazione contro lo studio di dettaglio elaborato dall’Amministrazione comunale etnea – comunicato
sabato 24 ore 10:30, a partire dal C.s.a. Officina Rebelde
Lo Studio di dettaglio in approvazione al Comune di Catania permette ai proprietari di quaranta edifici nello storico quartiere di San Berillo di abbattere o di ristrutturare ignorando i vincoli architettonici. Sabato prossimo saremo in quartiere a condividere il cordoglio per quella che si annuncia come una festa per gli speculatori di questa città e una dichiarazione di morte per la comunità che vive, lotta e spera ogni giorno a San Berillo.
Venite rigorosamente in nero e possibilmente recando un fiore
Anche Palermo e Catania al II° Campeggio in Val di Susa – dal 27 al 29 Luglio a Venaus. Il network nazionale di “Ecologia Politica” organizza 3 giorni di dibattiti, incontri, discussioni e lotta, ospiti nella valle che da più di vent’anni resiste alla devastazione dei territori ad opera del capitale delle grandi opere inutili e dannose
Il network dei collettivi delle diverse realtà locati dislocati sul territorio nazionale (tra i quali anche Ecologia Politica di Palermo e Catania) accomunati dalla stessa prospettiva intersezionale organizza il 2° campeggio in Val di Susa, tre giornata di intensi incontri e dibattiti: «riteniamo cruciali per l’analisi e la pratica tutte le forme di sfruttamento del sistema economico in cui viviamo e il modo in cui esse si intrecciano. L’obiettivo del network è di comprendere in che modo la crisi climatica interagisce con i vari caratteri dell’oppressione sociale, di genere e razziale, e lottare per la loro trasformazione stringendo legami con altri collettivi ed altre esperienze».
Dopo l’esperienza del 1° campeggio nel 2020 che è stata, a detta del network nazionale di Ecologia e Politica, «un importante momento di scambio e confronto: tra i diversi nodi di ecologia politica … e con tutti coloro che hanno voluto provare a declinare il paradigma dell’Ecologia Politica nelle pratiche di lotta e resistenza»; visti i risultati della precedente edizione, oggi i collettivi della rete Ecologia e politica vogliano «ricreare anche quest’estate quello spazio politico che possa ospitare la costruzione un discorso collettivo contro la devastazione ambientale, che metta a critica la falsa e ingiusta “transizione ecologica” portata avanti dal governo delle banche, e che provi a dare supporto e ad arricchire le singole lotte territoriali che i vari collettivi ecologisti in tutta Italia portano avanti quotidianamente».
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