Il 3 giugno l’Alta corte di Lahore ha finalmente assolto Shagufta Kausar e suo marito Shafgat Emmanuel, una coppia di religione cristiana che nel 2014 era stata condannata a morte sulla base della legislazione contro la blasfemia in vigore in Pakistan.
La coppia era stata giudicata colpevole di aver inviato “messaggi blasfemi” da un cellulare il cui numero risultava intestato a Shafgat Emmanuel. Questi aveva sempre sostenuto di essere estraneo all’accaduto e che qualcuno, per ragioni di vendetta personale o per motivi religiosi, aveva acquistato una scheda sim intestandola a lui.
Di episodi del genere è piena la storia degli ultimi decenni in Pakistan, un paese nel quale le leggi contro la blasfemia sono usate arbitrariamente ai danni delle minoranze religiose (quella cristiana ma anche alcuni gruppi musulmani considerati infedeli).
La vicenda più nota, chiusasi con l’assoluzione ma dopo 10 anni di lotta per la sua innocenza, è quella di un’altra fedele cristiana, Aasia Bibi.