Mercoledì 23 giugno prossimo, alle ore 15, alla moschea Taiba in via Chivasso 10 a Torino si terrà una preghiera in ricordo di Moussa Balde, il giovane guineiano che si è tolto la vita il 23 maggio scorso al CPR di Torino

“Per ribadire l’impegno affinché simili episodi non si ripetano mai più

Presenzieranno:

  • Said Ait El Jide: Imam della moschea Taiba
  • Cesare Nosiglia: Arcivescovo di Torino
  • Maria Bonafede: Pastora della Chiesa Valdese
  • Franca Mortara: Comunità ebraica di Torino
  • Marco Giusta: Assessore della Città di Torino
  • Valentino Castellani: Pres. Comitato Interfedi
  • Gianluca Vitale: Avvocato della famiglia
  • Brahim Baya: Ass. Islamica delle Alpi

La preghiera è aperta a tutta la cittadinanza.

La vicenda di Moussa Balde ha davvero scosso le coscienze, portando alla luce dell’opinione pubblica l’istituto della privazione della libertà ai fini di rimpatrio e delle sofferenze che provoca alle persone migranti.

Inequivocabile l’appello del Garante nazionale, Mauro Palma, ad “un ripensamento complessivo del sistema della detenzione amministrativa per persone migranti”.

Significativo l’aspetto interreligioso della cerimonia: la comunità in tutte le espressioni di fede si è stretta nel ricordo di Moussa.

Lasciamo le parole a questa poesia di  Annamaria Locatelli.

Moussa Balde

Quale dolorosa via crucis
si celebra, a lunghe tappe,
un processo nella grande capitale
per abuso e sfruttamento
e proprio il primo imputato
ne verrebbe dal medesimo stralciato.
– Per legittimo di salute impedimento! –
Quesito fin troppo sfacciato,
ma il processo è di nuovo rimandato:
minimo di umanità per un vecchietto
di potere e di successo!
Viceversa, un ventitreenne Guineano,
con ferocia sulla pubblica via assalito
a sprangate e bastonate,
vien di botto trasferito al CPR,
senza indugio o ripensamento
e nella cella d’isolamento
a fare, par giusto, un esame di coscienza
sul suo operato,
sull’abuso insensato di esistere,
sulla indicibile pretesa di diritto…
Il giovane smarrito
dà fondo ad ogni ragionevole pensiero,
non si capacita:
fin lì è arrivato attraverso deserti,
città inospitali e un mare burrascoso
per finire in una trappola per topi, inascoltato?
Così si lascia morire da una stretta di lenzuolo,
ma ben più in alto la mano assassina