Il 3 giugno scorso s’è tenuta presso l’ARS-Assemblea Regionale Siciliana la riunione della Commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi, alla quale è stata invitato – in audizione – anche il sindacato di base Slai-Cobas (organizzazione rappresentativa dei lavoratori Assistenti igienico-personale), sentito specificamente in merito alle problematiche riguardanti i lavoratori specializzati e gli studenti diversamente abili. Sulla questione sono stati sentiti anche gli altri soggetti istituzionalmente interessati, protagonisti diretti o indiretti della vertenza che si trascina – come altre crisi di tutela di diritti – lungo il periodo pandemico.
Oltre i vari componenti della II e V Commissione dell’Ars, sono stati chiamati i rappresentati dell’Amministrazione attiva: dal Capo di Gabinetto Marino al Dirigente generale Greco dell’Assessorato Regionale Lavoro/Famiglia; dalla Dirigente Fasulo dell’USR-Sicilia ai rappresentanti dell’Assessorato regionale Autonomie Locali. Una riunione in cui Presidenza e Commissione hanno preso atto che, ad oggi, il servizio di assistenza igienico-personale specializzato verso gli studenti aventi diritto non è stato attivato né è stata avviata una seria pianificazione del servizio da mettere in tempo a regime per il prossimo anno scolastico oramai alle porte. Questo lo stato dell’arte della vicenda “nonostante – scrive nel comunicato lo Slai – l’approvazione in finanziaria regionale dell’art.41 a fine marzo e il successivo trasferimento delle risorse, prima tranche, alle Città Metropolitane e Liberi Consorzi a metà maggio scorso per le scuole superiori siciliane”.
Da parte della Commissione speciale si è registrata l’assoluta convergenza sulla necessità di una immediata ripresa del servizio, rimuovendo gli ostacoli che hanno impedito l’esigibilità dell’assistenza da parte degli utenti. A tal proposito sono state messe in luce le responsabilità istituzionali che hanno causato “il vero ostacolo alla messa in atto reale e concreta di questa assistenza”. Ovvero – così come precisa lo Slai-Cobas: “l’ostruzionismo di fatto messo in atto da vari uffici, tra cui in particolare quelli della Città Metropolitana di Palermo – la quale è stata accusata «di vere e proprie “molestie burocratiche” verso le scuole, contro cui i Dirigente Scolastici hanno protestano di recente anche con dei documenti scritti, ribadendo la richiesta degli Assistenti igienico-personale specializzati» – o del Libero Consorzio di Trapani (con potenziali illegittimi comportamenti su come spendere i soldi stanziati) così come l’immobilismo di altre Città Metropolitane”.
In effetti, tutto ciò sembra veramente incomprensibile, soprattutto in forza alla norma legislativa regionale, approvata in materia di spesa sociale (art.41, di cui sopra), e con “l’emanazione delle modalità operative da parte della Regione, su cui in particolare alcuni componenti della Commissione speciale e della II Commissione Bilancio (Caronia in primis e poi anche Di Paola) hanno precisato che l’art.41 è assolutamente destinato all’igienico-personale”. D’altro canto, nello stesso verbale della “seduta Ars di fine marzo” – rileva ancora il sindacato – alcuni deputati avevano chiarito la portata della norma finanziaria (da Scavone alla succitata Caronia), in base alla quale: “le risorse non devono essere affatto spese per altri servizi che non siano esclusivamente l’igienico-personale specializzato”.
Il sindacato ha, infine, segnalato con piena soddisfazione (in sintonia con le rivendicazioni da anni sostenute dai lavoratori, in merito alla professionalità e competenze specialistiche della categoria degli assistenti) quanto evidenziato dalla Dirigente Fasulo che, con estrema chiarezza ha precisato nettamente la «differenza tra quello che devono fare i Collaboratori Scolastici nelle scuole in tema di assistenza e ciò che spetta agli Assistenti specializzati, la cui competenza è regionale/enti locali”. In sostanza: questi ultimi “in nessun modo possono essere sostituiti dai Collaboratori Scolastici che fanno solo “BASE” e che l’USR è disponibile in tal senso a fare la sua parte».
Nel suo intervento lo Slai-Cobas, unica organizzazione sindacale di livello regionale invitata in rappresentanza degli Assistenti e familiari degli Assistiti, ha dichiarato che: «sull’art.41 non ci possono e non ci devono essere interpretazioni ambigue o strumentali perché esso richiama le leggi regionali vigenti pienamente sul tema, in primis la legge regionale 24/2016». Detto in altri termini, la vertenza sociale dovrà chiudersi destinando le risorse finanziarie stanziate esclusivamente per l’attivazione del servizio igienico-personale specializzato.
In questo senso l’OS, prendendo spunto dell’importante chiarimento sopra esposto dalla Dirigente USR-Sicilia, sulle mansioni e competenze tra assistenti e bidelli, ha sollecitato la necessità improcrastinabile ad intervenire con un formale provvedimento esplicativo, indirizzato agli istituti interessati (Enti locali, DS delle scuole, etc.), affinché si metta fine «a strumentalizzazioni o interpretazioni errate» che continuano solo danneggiare i lavoratori tutti, ma soprattutto a danno degli studenti tutelati dalla normativa.
leggi il comunicato Slai-Cobas