Milano, 20 giugno 2021, ore 15-19
P.zza Città di Lombardia (lato via Melchiorre Gioia)
Presidio: “Vogliamo giustizia!”
A un anno dalle manifestazioni che denunciarono il fallimento del “modello Lombardia” nella gestione dell’emergenza pandemica, Milano torna in piazza. L’appuntamento è alle ore 15 di sabato 20 giugno 2021 per un presidio sotto al palazzo dove ha sede il governo di centro-destra che negli ultimi vent’anni ha disarticolato la sanità pubblica regionale, trasformando la salute in una macchina per il profitto.
Dietro allo schermo spettacolare della campagna vaccinale, basata sulla mobilitazione di personale volontario e sulla sottrazione di risorse umane alle strutture pubbliche, chi abita in Lombardia sperimenta le inefficienze del sistema lombardo. Basti pensare alle liste d’attesa per esami e visite: nel 2020 si è dovuto aspettare fino a 180 giorni nel 68% dei casi di prestazioni richieste con il sistema sanitario nazionale, solo il 21% hanno atteso fra i 30 e i 60 giorni, l’8% entro 10 giorni, il 3% entro 72 ore. Decisamente più bassi i tempi di attesa per le prestazioni in attività libero professionale (fornite in oltre il 60% dei casi entro 10 giorni).
Nel frattempo aumentano i fondi destinati alla sanità privata. Gli ultimi provvedimenti della giunta destinano alla sanità privata, nel 2021, circa 7,5 miliardi di euro (nel 2013 erano 2 mld). Per dare un’idea: nel 2017 il Gruppo San Donato, che si prende la fetta più grande di mercato, ha ricevuto 757,3 milioni di soldi pubblici, mentre ai 7 ospedali pubblici della ex Asl di Milano città andavano 744,1 milioni di euro. Il sistema sanitario basato sull’accreditamento di strutture private si è rivelato costoso, non coordinato, inefficiente.
La Lombardia da tempo investe in prevenzione una percentuale del Fondo sanitario ben al di sotto del 5% stabilito dagli indirizzi nazionali. Dalla metà degli anni ’90 al 2018, i posti letto pubblici sono stati più che dimezzati. Nel 2020 i posti privati per le malattie infettive erano solo il 6% del totale regionale e i posti in pneumologia il 7%.
Non dimentichiamo che la letalità del Covid in Lombardia rispetto ai contagiati è stata il doppio della media nazionale e tre volte quella del Veneto. Che il 28% sul totale delle denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 nel 2020 arrivano dalla Lombardia, con 37.208 su 131.090, di cui 159 (il 37,6% del numero totale) con esito mortale e che ad essere colpite sono state in maggioranza le donne (72,5%).
“Noi portiamo tutto il peso della perdita delle persone care, ma questo peso è anche il motore per agire un cambiamento reale, per evitare che non accada mai più. Le coscienze delle persone responsabili della gestione scellerata dell’emergenza ci sembrano invece fin troppo leggere” dichiarano le organizzazioni promotrici. “Siamo convintə che l’opposizione alla mercificazione del sistema sanitario debba necessariamente partire dal basso, con l’unico paradigma possibile: cura e sanità pubblica, comunità e mutualismo”.
Organizzazioni promotrici:
CAAB
BARAONDA
BRIGATE DI SOLIDARIETÀ POPOLARE
CARC
COMITATO DIFESA SANITÀ PUBBLICA ZONA SUD OVEST CITTA’ METROPOLITANA
COORDINAMENTO REGIONALE DELLA LOMBARDIA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE – CAMPAGNA DICO 32
ECOLOGIA POLITICA
FORNACE
GRATOSOGLIO AUTOGESTITA
FORUM PER IL DIRITTO ALLA SALUTE
KASCIAVIT
MEDICINA DEMOCRATICA
NON UNA DI MENO MILANO
PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE
PARTITO RIFONDAZIONE COMUNISTA MILANO
SINISTRA ITALIANA
TORCHIERA
ZAM
Ufficio Stampa organizzazioni promotrici