La custodia cautelare per Patrick Zaki è stata prolungata di altri 45 giorni. A renderlo noto, secondo quanto si apprende, la legale dello studente egiziano iscritto all’Università di Bologna in carcere preventivo al Cairo dall’8 febbraio del 2020.
NOURY (AMNESTY): “SU ZAKY PERSECUZIONE EVIDENTE“
“Dopo questa ennesima decisione crudele delle autorità egiziane, per Patrick Zaki si apre un nuovo periodo drammatico. Trascorrerà in carcere il suo trentesimo compleanno e non è ancora stato vaccinato, una cosa che andrebbe fatta con la massima urgenza. C’è da chiedersi di nuovo cosa intenda fare il governo italiano di fronte a questa ennesima persecuzione, ormai evidente nei confronti di questo studente dell’Università di Bologna. E siccome Patrick sa tutte le cose che si fanno e non si fanno per la sua liberazione, vorrei che gli arrivasse il nostro messaggio di solidarietà e vicinanza, il nostro appello a resistere, tenendo sempre in mente il proposito che si è dato qualche giorno fa: consegnare di persona una lettera alla senatrice Liliana Segre per ringraziarla di tutto quello che lei ha fatto. Deve pensare che quel momento arriverà”, ha commentato all’agenzia DIRE il portavoce di Amnesty international, Riccardo Noury, in merito al prolungamento della detenzione cautelare di 45 giorni per Patrick George Zaki.
PETIZIONE PER ZAKI ‘ITALIANO’ VOLA IN EUROPA: 264.000 FIRME
Mentre dal Cairo giunge notizia dell’esito dell’ultima udienza che ha confermato la detenzione di Patrick Zaki, studente egiziano dell’Università di Bologna e attivista per i diritti umani, registra un’impennata di firme da tutta Europa la petizione lanciata a gennaio dalla community Station to Station e 6000 Sardine su Change.org che ha dato origine alla richiesta di conferire a Zaki la cittadinanza italiana e di conseguenza europea. Ad oggi il contatore registra 264.000 firme in tutto, di cui circa 56mila da Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. La campagna dal basso, le cui proposte sono state accolte con l’approvazione di una mozione al Senato ad aprile ma “rispetto alla quale il governo- dopo aver favorevolmente accolto la mozione dando parere positivo, non ha ancora dato seguito”, dicono i promotori, ha varcato, su Change.org, i confini italiani “ed è arrivata nelle case di tutti i cittadini europei grazie ad una traduzione multilingue”.
I firmatari chiedono che “tutte le nazioni europee, che continuano a fare affari di ogni genere con l’Egitto, mandino un segnale molto forte spingendo per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick. I governi devono prendere una posizione pubblica contro questa grave violazione dei diritti umani, visto anche che Patrick ha lasciato l’Egitto grazie a una borsa di studio sponsorizzata dall’Ue”. E “vogliamo un’Europa che dia vita alla nostra Carta dei diritti fondamentali”, prosegue il testo della petizione. “Patrick sta pagando per la difesa di quei diritti, subendo torture. L’Europa non deve arrendersi e non può restare indifferente”, scrivono i promotori rivolgendosi ai primi ministri dei principali paesi UE e ai rappresentanti delle Istituzioni Europee Von Der Leyen e Borrell.
“Questo coro di voci provenienti da tutta Europa si somma a quello, già forte, proveniente dall’Italia, nel tentativo di rompere l’assordante silenzio in cui l’esecutivo ha fatto sprofondare la mozione approvata in Parlamento e con essa la volontà di oltre 200.000 cittadini italiani”, dichiara Station to Station. “Da oggi, il governo italiano non deve più rispondere solo ai propri cittadini in merito a questa richiesta votata in Parlamento. Per oltre 264.000 persone in tutta Europa Patrick Zaki è già cittadino europeo. Queste persone si aspettano che il Governo dia conto dell’esito della richiesta a tutti i cittadini europei che hanno firmato l’appello, nonché al Parlamento italiano che molti di questi firmatari rappresenta.”
“Questa petizione, nata a gennaio per iniziativa della community Station to Station, ha raccolto in pochissimo tempo un consenso ampio e trasversale nella politica e nell’opinione pubblica del Paese e, adesso, a livello europeo. Grazie alle firme raccolte, la proposta è approdata in Parlamento con due mozioni presentate alla Camera e poi al Senato. Il voto della mozione al Senato lo scorso 14 aprile, che ha visto un’ampia maggioranza di favorevoli, nessun contrario e pochi astenuti, è stato un momento importante di democrazia nel quale le forze politiche hanno accolto la richiesta bipartisan di mandare un segnale forte e chiaro all’Egitto su Zaki, anche per lenire la ferita lasciata nel paese dalla morte di Giulio Regeni. Adesso, anche i cittadini europei chiedono al governo italiano di dar seguito a questa proposta affinché Patrick diventi cittadino europeo”, dice la responsabile comunicazione di Change.org Italia Fiamma Goretti.