Una buona e inaspettata notizia arriva dall’Iran, uno dei pochissimi paesi al mondo che si ostinano a mettere a morte minorenni al momento del reato in violazione del divieto assoluto contenuto nel diritto internazionale dei diritti umani.
Saleh Shariati, arrestato nel 2012 all’età di 15 anni e condannato all’impiccagione per omicidio di lì a poco, quando ne aveva 16, è stato assolto dalla sezione 39 della Corte Suprema.
Shariati era stato giudicato colpevole della morte di un lavoratore stagionale impiegato nella fattoria del padre. Secondo il suo avvocato difensore, il ragazzo era stato costretto a confessare sotto tortura e davanti ai genitori della vittima. Tre testimoni lo avevano scagionato da ogni responsabilità.