La sfida nel contrattempo qui sottolineato è quella di scorgere nel passato delle tracce che possano contribuire a pensare e agire nel presente, modificando la strada verso il futuro. Lo spostamento qui sentito come un contrattempo porta al terzo secolo avanti Cristo e per altri elementi in Israele e in Egitto. La frase stimolante è “rispetto per la vita e per la natura con l’intenzione di rendere il mondo un posto migliore per quelli che verranno”. E l’impegno per rendere il mondo migliore per le persone e tutti gli esseri viventi che verranno, così come per gli esseri viventi che ci sono adesso, colpisce con forza il pensiero e le sfide di oggi. Venire trasportato dagli esseni, a sua volta, porta energia per capire quello che è successo, quello che succede e quello che ci succederà o ci travolgerà.
L’organizzazione della conoscenza è un movimento di lavoro creativo che, in questo mondo, la maggior parte delle volte, stanca e si paga a caro prezzo. Per un approccio qualificato al contributo degli esseni alla vita è necessario, perlomeno, sapere dell’esistenza dei manoscritti del Mar Morto. È comunque ammissibile che non ci sia bisogno di sapere che sono stati scoperti per caso dai beduini. Ma, nel ragionamento che ci coinvolge e per le sfide di oggigiorno, ci si rende conto che sapere che sono stati venduti per 250mila dollari al governo israeliano e che sono stati oggetto di disputa di potere nella Guerra dei sei giorni può contribuire alle riflessioni qui presentate.
Alla fine, si tratta di un gruppo di persone che sono state perseguitate da dinastie e imperi, e che si sostenevano nell’unione e nella comunità, si alimentavano di frutta, verdura e legumi, e si bagnavano credendo in una purificazione spirituale. Un gruppo di persone che non si dedicavano alla guerra, non erano amanti della violenza e coltivavano la collaborazione come sostentamento alla vita. Umanisti, vegani, amanti della vita? Si possono chiamare con il termine che si vuole, così come sono stati chiamati esseni. La loro organizzazione e la loro condotta totalmente diversa da quella predominante attirava l’attenzione per tutti gli aspetti umani in difesa della vita.
Non per niente, le religioni statalizzate e le istituzioni religiose potenti si sforzarono di nascondere la conoscenza degli esseni, le loro cronologie, i documenti e le relazioni con saperi antichi, per mezzo della violenza o con il denaro. Dal 2015, dopo che erano già 45 anni che i ricercatori dell’Università del Kentucky avevano decifrato i versetti del libro del Levitico, diventò ancora più calda la polemica se Giovanni Battista e Gesù fossero imparentati o se fossero addirittura esseni. Comunque, polemiche a parte, spicca qui l’elemento fondamentale, e cioè un gruppo sociale la cui intelligenza, collaborazione, unione e solidarietà dava così tanto fastidio ai potenti al punto da venire decimati.
La loro organizzazione, differente da quella predominante imposta già da molto tempo, dava fastidio ai detentori del potere. Erano quelle azioni, in tutte le loro declinazioni, tenendo conto della conoscenza e delle condizioni dei gruppi collettivi, che facevano sì che ci fosse una rappresentazione del confronto con il potere.
Gli esseni sono stati, in questo senso, un simbolo di intelligenza collettiva e di scontro con l’organizzazione del potere nella loro epoca. Non erano fabbricanti di guerra, si isolavano e sopravvivevano collettivamente facendo affidamento su un tipo di organizzazione che mantenesse le loro necessità materiali e spirituali. E così hanno fatto, comprendendo che alterare la natura, lavorare e trasformare la natura in una ruota creativa, li faceva diventare membri della natura che, di conseguenza, non poteva essere distrutta. Al contrario, ogni trasformazione per sostentare i loro corpi e soddisfare i loro bisogni, accadeva in quanto membri della natura, e qualunque modifica non poteva portare a una distruzione.
Al giorno d’oggi questo insegnamento ancestrale è una sfida per il superamento delle condizioni che vengono imposte alla maggior parte delle persone. E ci azzardiamo a dire qui che oggi dà ancora più fastidio la possibilità di creare gruppi che possano spiccare nella società civile, in una relazione tra sapiens come membri della natura. Gruppi che con intelligenza collettiva motivata si organizzano e accumulano forze affinché la trasformazione della natura sia soddisfacente per l’appagamento materiale e spirituale degli esseri viventi. E che vengano dai grandi cerchi di conoscenza e azioni per la trasformazione di ciò che predomina nel mondo d’oggi. In questo mondo in cui predomina lo sfruttamento, la morte e la diminuzione del tempo di vita per la maggior parte delle persone, i gruppi organizzano la conoscenza accumulata in una combinazione critica e avanzata per accedere a nuove conoscenze e azioni per il buon vivere, si raccolgono in organizzazioni, accoglienza, costruzione progressiva dell’intelligenza collettiva a favore della vita in tutti i suoi aspetti, per costruire la dignità umana.
Traduzione dal portoghese di Raffaella Piazza. Revisione: Silvia Nocera