Un vivo ringraziamento è stato espresso ai partecipanti all’iniziativa “Per una Trieste Laboratorio di Pace, in Europa e nel Mediterraneo” di domenica 2 maggio – visibile sulla pagina @diem25Trieste1dsc di Facebook – con Tiziana Cimolino dei Verdi, Gianluca Paciucci di Rifondazione Comunista, Riccardo Laterza di Adesso Trieste, Jadranka Vesel, Andrea Bellavite e Dario Castellaneta di DiEM25, e la partecipazione dell’associazione Linea d’Ombra.
Durante l’incontro il pacifista Alessandro Capuzzo ha illustrato l’Appello “Per una Trieste Laboratorio di Pace, in Europa e nel Mediterraneo”, presentato alla Festa di Liberazione di sabato 25 aprile in piazza Libertà, sulla cui base sono state rivolte ai rappresentanti politici intervenuti alcune domande, che gli stessi si sono impegnati a riportare agli organi decisionali.
La richiesta di diffusione dell’Appello, e l’introduzione dei contenuti relativi nei programmi elettorali per il Comune. L’apertura di dialogo con organizzazioni di Alpe Adria e di Paesi ex Jugoslavi, e la realizzazione di una manifestazione cittadina collegata con iniziative in Europa.
La proposta di de-nuclearizzare il Golfo internazionale di Trieste, presentata nel 2017 assieme all’ex sindaco di Capodistria Aurelio Juri, alla Conferenza ONU per il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, entrato in vigore a gennaio; Trattato per il quale la Coalizione ICAN ricevette il Nobel per la Pace.
Nell’Appello sono riportate iniziative dei pacifisti triestini a contrasto dei traffici di armi in porto, come i rifornimenti militari agli Emirati Arabi Uniti, che hanno invaso lo Yemen con l’Arabia Saudita. La denuncia dei traffici ai sensi della Costituzione e della Legge 185, che vieta di fornire armi a paesi in guerra, ha reso possibile un nuovo regolamento di Autorità portuale e Capitaneria sulla movimentazione d’armi, ispirato alla Legge 185, primo del genere in Italia.
Inoltre, punto focale dell’Appello “Per una Trieste Laboratorio di Pace, in Europa e nel Mediterraneo”, è la valorizzazione della Neutralità della città, del territorio plurinazionale circostante e del golfo, come prevista dal Trattato di Pace ratificato dal Parlamento Italiano, e dalla Risoluzione 16 del Consiglio di Sicurezza.
In porto sono transitate navi coinvolte in missioni di guerra – ad esempio i bombardamenti missilistici americani sulla Siria – illegittime per lo Statuto ONU, organizzazione che pure ha accordato il protettorato dell’ex T.L.T alla Nato.
Come evidenziato nella video conferenza non si tratta, con l’Appello, di fare una lotta Indipendentista, ma di rivendicare il ruolo di possibile Ambasciata di Pace che la città, nel tempo, e con estrema sofferenza, si è guadagnata nel mondo.
Per gli organizzatori, Alessandro Capuzzo