Ricevo dal mio caro amico Valerio della Val di Susa una foto: arriva da El Salvador e si vede uno striscione di solidarietà con Giovanna, ferita nei giorni scorsi da un candelotto sparato dalla polizia.
Due mondi a me cari che si incontrano. Ho vissuto 9 mesi in El Salvador nel 92-93, era da poco finita la guerra civile. Riconosco quei volti, le piante dietro, gli sguardi timidi dei bimbi, le ciabatte ai piedi. Sento l’aria calda di quel Paese, gli odori della terra e della legna che, bruciando, cuoce tortillas o pupusas fin dall’alba.
Immagino che Teresa Messidoro sia l’artefice di quest’incontro. Teresa vive in Val di Susa e da sempre attraverso la sua associazione Lisangà fa solidarietà con El Salvador. E’ lei che ha invitato più volte uomini e donne, giovani, dalla comunità di San Francisco Echeverria per raccontare della situazione di quel Paese martoriato, non solo dalla guerra, finita appunto nel ’92, ma da ingiustizie e violenze continue. Quasi ogni anno viene qualcuno da quella comunità con la quale c’è oramai uno stretto legame di solidarietà.
Così l’altro giorno è arrivata questa foto, ma non è la prima volta. Trovo questo video in solidarietà con Nicoletta Dosio e tutta la lotta No Tav.
Come sta intanto Giovanna? Meglio, ma con ogni probabilità porterà per sempre sul suo volto i segni di una lotta che dà proprio l’impressione che non si fermerà, fino a che non verrà abbandonato quel progetto delirante e nefasto.
https://www.facebook.com/notav.info/videos/192049182594995
Parlo ancora con Valerio, mi dice che a suo tempo in val di Susa venne anche Berta Caceres, uccisa poi in Honduras in seguito alle lotte ambientaliste del Copinh. Come territori dove si svolgono lotte esemplari, diventano finestre sul mondo.