La notizia dell’ennesima strage nel Mediterraneo dovrebbe toglierci il respiro.
Quante persone ancora dovranno morire, che potevano invece essere tutte, tutte salvate?
E per salvarle tutte, tutte, ed ormai sono innumerevoli, sarebbe bastato consentir loro di giungere in salvo nel nostro paese, nel nostro continente, in modo legale e sicuro, sfuggendo alla fame, alle guerre, agli schiavisti, agli orrori che insanguinano tuttora tanta parte del mondo.
Potremmo e dovremmo agevolmente, facilmente salvarli tutti questi uomini, queste donne, queste bambine e questi bambini costretti ad abbandonare le loro case e i loro paesi d’origine per sperare di poter sopravvivere, di vivere una vita degna. Potremmo e dovremmo salvarli tutti, tutti.
Sarebbe facile, sarebbe agevole. Ma i governi europei preferiscono condannarli a morte, preferiscono farli morire di stenti nella traversata di montagne e deserti, preferiscono farli morire di torture e di sofferenze in Libia e in Turchia e nei Balcani, preferiscono farli morire affogati nel Mediterraneo.
E i popoli europei non insorgono dinanzi a un simile crimine contro l’umanità dai propri governi commesso?
Si distilla a fatica una lacrima, si bofonchiano poche rauche parole di circostanza, si fa spiccia e retorica professione di duolo e d’indignazione quando l’orrore e l’infamia trabocca, ma nulla si fa per far cessare la strage.
Di questa immane strage degli innocenti l’umanità non potrà assolverci.
Dalla storia, dalle generazioni future, dall’internazionale futura umanità divenuta finalmente umana, saremo considerati alla stregua di nazifascisti.
Ed a questo si aggiunga che quanti fortunosamente riescono nella traversata dell’orrore e giungono infine in salvo nel nostro paese, qui sovente trovano non affetto fraterno e uguaglianza di dignità e diritti, ma nuova riduzione in schiavitù, segregazione razzista, apartheid. Qui trovano la violenza fascista e razzista di leggi scellerate e di governanti abominevoli, di padroni schiavisti e di poteri criminali per cui la ricchezza è tutto e la vita umana è nulla.
La strage degli innocenti nel Mediterraneo. La complicità con i lager libici. La schiavitù e l’apartheid nel nostro paese. La disumanità che dilaga e si fa padrona del mondo.
Chi vede questo orrore come può non insorgere?
Chi vede questo orrore come può non decidersi a contrastare tanta e tale mostruosa violenza con la lotta nonviolenta che ad ogni essere umano riconosce il diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà?
Chi vede questo orrore come può non sentire che la Resistenza al nazifascismo deve continuare ancora, poiché ancora il nazifascismo non è stato sconfitto?
Chi vede questo orrore sente e sa che occorre farlo cessare.
E per farlo cessare questo orrore cinque cose sono da fare subito contro le stragi, il razzismo, la schiavitù, l’apartheid.
Cinque cose sono da fare subito in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Cinque cose sono da fare subito in difesa del diritto alla vita inerente ad ogni persona e all’umanità intera.
1. far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro;
2. abolire la schiavitù in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio “una persona, un voto”; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti è privato di fondamentali diritti non è più una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalità costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza: poiché compito delle forze dell’ordine è proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza è la più importante risorsa di cui hanno bisogno;
5. cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilità di armi è il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell’umanità intera.
Chiediamo ad ogni persona di volontà buona, ad ogni associazione ed istituzione democratica di premere nonviolentemente affinché finalmente almeno nel nostro paese siano riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Chiediamo ad ogni persona di volontà buona, ad ogni associazione ed istituzione democratica di insorgere nonviolentemente in difesa della legalità che salva le vite; in difesa della democrazia che ogni essere umano riconosce e rispetta e conforta e sostiene; in difesa della Costituzione antifascista che nessun essere umano abbandona tra gli artigli della violenza, dell’ingiustizia, della sofferenza e della morte; in difesa di ogni essere umano e dell’umanità tutta.
Tutte e tutti siamo esseri umani in cammino. Tutte e tutti abbiamo bisogno di aiuto. Tutte e tutti siamo esposti al male e alla morte. Tutte e tutti possiamo e dobbiamo recarci reciproco aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Occorre sconfiggere il male facendo il bene.
Occorre abolire la violenza con la forza della nonviolenza.
Salvare le vite è il primo dovere.
Condividere tutto il bene e tutti i beni.
Siamo una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell’umanità intera.
Occorre difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, difendere l’intero mondo vivente dalla distruzione.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta nonviolenta per il bene comune, per la comune liberazione, per la salvezza di tutte le persone e di ognuna.
Chi salva una vita salva il mondo.
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo