“La devastazione climatica sta raggiungendo un punto di non ritorno”
Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU Giornata della Terra, 22 Aprile 2021.
Si riportano le osservazioni del Gruppo Nazionale Scientifico del movimento Extinction Rebellion Italia sul Piano Nazionale Ripresa Resilienza, condivise anche con il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e altri rilevanti Ministeri della Repubblica Italiana.
XR Italia sottolinea la necessità di attuare una rapida e radicale trasformazione della nostra società, del nostro modo di vivere, al fine di preservare la vita sul pianeta per noi, per i nostri figli e per le generazioni future in un’ottica di maggior equità.
Extinction Rebellion Italia, ribelli per la Vita, vuole un PNRR che:
- Assuma come principale scopo il contrasto alla emergenza climatica, alla emergenza ecologica e, proprio attraverso la ricerca delle soluzioni a queste emergenze, favorisca anche la risoluzione dell’emergenza sociale.
- Assuma immediate misure ed azioni concrete per l’immediata riduzione delle emissioni e fissi obiettivi concreti, misurabili e con tempistiche certe per una rapida decarbonizzazione.
- Ponga l’economia al servizio della Vita e non le vite al servizio dell’economia.
- Dedichi innanzitutto le prime risorse arendere consapevolile cittadine e i cittadini della assoluta necessità di cambiamenti delle modalità di consumo, di trasformazioni profonde della generazione ed uso dell’energia, della produzione alimentare e industriale, del patrimonio edilizio e della organizzazione sociale, trasformazioni necessarie al fine di preservare la vita sul pianeta per noi, per i nostri figli e per le generazioni future.
- Dedichi risorse immediate ad orientare gli obiettivi del quadro legislativo, della Pubblica Amministrazione, della Scuola, della formazione e delle imprese alla progettazione e attuazione della transizione ecologica, energetica, economica ed organizzativa della Società.
- Dedichi risorse importanti ad un vasto e profondo efficientamento energetico del patrimonio edilizio, alla rigenerazione urbana e alla riprogettazione profonda e al ridimensionamento del sistema dei trasporti.
- Dedichi risorse alla immediata sostituzione delle fonti fossili con le fonti rinnovabili.
- Dedichi risorse alla riconversione della filiera alimentare e dell’agricoltura rigenerativa.
- Dedichi risorse alla tutela della biodiversità in ordine alla mappatura del patrimonio territoriale e alla progettazione dell’ampliamento progressivo delle zone protette.
- Ritenga come necessario ridefinire in maniera condivisa con le cittadine e i cittadini la corretta combinazione di azioni fra cambiamenti di organizzazione sociale, efficientamento e conversione alle fonti rinnovabili.
- Preveda il coinvolgimento capillare delle cittadine e dei cittadini nel dibattito e nella definizione delle necessarie azioni di trasformazione alimentare, industriale, energetica e sociale del nostro vivere comunitario.
- Faccia delle Assemblee di cittadine e cittadini lo strumento decisionale per tracciare la rotta verso un’economia in equilibrio con l’ambiente.
Extinction Rebellion Italia, ribelli per la Vita, NON vuole e lotterà contro un PNRR che:
- Manchi di una visione unitaria su poche essenziali priorità strettamente legate alla transizione energetica ed ecologica.
- Sia generico e non sia costituito da pochi obiettivi: chiari, concreti, specifici, misurabili, raggiungibili e temporalmente definiti.
- Sia l’elenco di 3 desideri, 3 assi, 6 missioni, 16 componenti, 3 obiettivi orizzontali, 48 linee di intervento, 1 strategia e 1 orizzonte, riforme annunciate e innumerevoli buone intenzioni; sia in sostanza un elenco di investimenti non orientati da un avisione unitaria, ma semplicemente finalizzati a sostenere la crescita economica; abbia fra gli obiettivi primari la crescita del PIL basato sull’aumento dei consumi; prescinda dagli obiettivi di decarbonizzazione e azzeramento delle emissioni; sia cioè orientato a rimanere nel modello economico “as usual”.
- Usi queste grandi risorse finanziarie per sostenere progetti di imprese operanti nelle fonti fossili, o in generale organizzazioni che hanno ampiamente dimostrato di non volere o non essere in grado di riformarsi a nuovi paradigmi, o Pubbliche Amministrazioni obsolete.
- Non metta in gioco le risorse necessarie a raggiungere nel tempo più breve possibile l’azzeramento delle emissioni climalteranti e non riformuli radicalmente di conseguenza il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che è assolutamente inadeguato rispetto alla dinamica temporale della emergenza climatica.
- Perseveri in un modello economico che, basandosi sull’importazione disinvolta di merci prodotte in violazione dei nostri valori, premia le dittature che calpestano per conto dell’Italia i Diritti Umani dei loro popoli.
- Attribuisca ruoli importanti, o addirittura finanzi ulteriormente, tecnologie i cui tempi di maturazione tecnica ed economica siano evidentemente troppo lunghi per potere dare un reale contributo alla transizione energetica nei tempi imposti dall’emergenza climatica in atto, osi presentino evidentemente immaginose.
- Attribuisca ruoli importanti, o addirittura assegni finanziamenti o “favours” legislativi: a tecnologie di efficientamento oramai ampiamente obsolete o evidentemente superate in efficienza da altre; a tecnologie che vedano a breve ridotto, e poi annullato, il proprio contributo per necessità di decarbonizzazione; a tecnologie ad oggi non mature, che presentino evidentemente efficienze energetiche inferiori e/o impatti ambientali maggiori rispetto a tecnologie interamente basate su energie rinnovabili oggi disponibili e mature.
- Attribuisca ruoli impropri all’idrogeno, dimenticando che l’idrogeno è un vettore e non una fonte energetica; giustifichi gli sviluppi e gli utilizzi dell’idrogeno blu; attribuisca all’idrogeno verde – l’unico idrogeno ambientalmente accettabile per trasportare ed usare energia prodotta da fonti rinnovabili – ruoli impropri o eccessivi; attribuisca finanziamenti o “favours” legislativi a impieghi dell’idrogeno ove sia evidente che altri vettori sono più efficienti.
- Affronti il fondamentale tema dell’efficientamento, specie del patrimonio edilizio, in maniera approssimativa o non efficace, finanziando iniziative non basate sulle tecnologie più performanti, oppure non utilizzando razionali criteri di priorità sulla base dei rapporti costi/benefici, affrontandolo cioè in assenza di una visione e di un piano di rigenerazione urbana.
- Sacrifichi l’estensione e le tutele delle aree naturali protette, deprimendo l’economia virtuosa delle comunità chele fanno funzionare e che distribuiscono alla collettività i benefici degli ecosistemi sani.
- Non comporti e non avvii una revisione profonda del nostro modello organizzativo: sociale, economico, industriale, energetico, alimentare, agricolo e di consumo di beni e di risorse non rinnovabili.
Extinction Rebellion intende sostenere scelte coraggiose da parte del Governo perché perdere questa occasione significa condannare le future generazioni a sopportarne le conseguenze limitando le loro aspirazioni di vita e di benessere.
Per questi motivi Extinction Rebellion Italia chiede di istituire un’Assemblea dei Cittadini: un mezzo democratico composto da cittadini e cittadine, estratti in modo che siano rappresentativi della realtà demografica della società, e affiancato dagli esperti che da anni ci stanno dicendo che è il momento di cambiare rotta.