@fotoreportage Alessia Valenti
Il primo aprile è cominciata la Money Rebellion di Extinciton Rebellion, in circa 73 paesi nel mondo. Il ramo italiano ha aderito con azioni diffuse e sincronizzate in una decina di piazze da nord a sud. I ribell@ sono scesi in piazza anche a Bologna: al mattino con una performance e al pomeriggio con una biciclettata-molto partecipata- per le vie del centro.
Tutto è cominciato-una paio di settimane fa- con il post di maxi pubblicità ironiche, poi sono apparsi gli stickers sugli atm, infine si sono palesati con due azioni ad alto impatto emotivo. Una “ribellione” diffusa e coordinata per XR Italia, vista l’impossibilità di raggiungere in massa la Capitale. Come ogni primavera da due anni, il movimento ecologista e non violento ha lanciato la sua ribellione , questa volta, prendendo di mira “la finanza fossile”. In linea con la prima richiesta generale del movimento “dire la verità”, le azioni di ieri e dei giorni precedenti, hanno avuto l’obiettivo di far dire la verità alle entità finanziare che “nonostante i proclami, continuano ad investire sul fossile, alimentando al bolla del carbonio”.
racconto di @Alessia Valenti
A Bologna, i primi stickers sono apparsi nello scorso weekend. Gli attivist@ hanno tappezzato gli atm con messaggi rivolti ai consumator@. I bersagli sono stati Unicredit, Intesa San Paolo – i due gruppi italiani che maggiormente finanziano il fossile- ma anche Deutsce Bank e Credit agricole. Ieri mattina invece è andata in scena una vera a e propria performance teatrale in Piazza Galvani, a due passi da una filiale Unicredit. Gli attivist@ hanno inscenato una cena in cui i finanzieri- rappresentati come maiali (ispirati da Orwell)- banchettavano ingordi mangiando soldi proventi dalle estrazioni petrolifere, in spregio al destino della Terra. Al pomeriggio, dalle 15 in poi è partita una biciclettata con più di un centinaio di partecipanti. Anche in questo caso il portato è stato altamente simbolico. Infatti, la biciclettata ha rappresentato la folle corsa del genere umano verso il collasso climatico ed ecologico, in barba al paradosso della crescita infinita su un pianeta finito. La folle corsa deve arrestarsi per il bene di tutti noi per qursto c’è bisogno di una grande frenata e di una successiva ripartenza. All’arrivo in piazza Maggiore, i partecipant@ si sono ritrovati di fronte uno striscione “un altro mondo è possibile” traguardo della biciclettata. Attraversarlo ha rappresentato “la volontà di noi tutt@ di ripartire verso un mondo migliore”- spiegano gli attivist@.
Arrivati in Piazza Maggiore si sono alternati al microfono diversi racconti e testimonianze, tra cui quella di Laurence- insegnante e attivist@- che ha lanciato la campagna di disinvestimetno da Unicredit ed Intesa San Paolo, chiudendo – lei per prima il suo conto Unicredit, perchè “non è giusto che i miei soldi finanzino- a mia insaputa- ciò per cui mi batto e che sta distruggendo il futuro dei nostri figli “. La giornata si è conclusa con la discobbidience- sulle note di “Stain’ Alive”.