In Venezuela compiono 5 anni i Comitati Locali di Autofornitura e Produzione (CLAP), ovvero una forma di organizzazione popolare incaricata, insieme al Ministero dell’Alimentazione, della distribuzione di prodotti di prima necessità regolamentati attraverso la modalità casa per casa, ideata dal presidente venezuelano Nicolás Maduro. Vennero creati il 12 marzo 2016 su iniziativa dei venezuelani per superare le devastazioni della guerra economica, della speculazione e dell’accaparramento imposti dai settori della destra nel Paese. Il bisogno nacque dopo le elezioni parlamentari del 2015 che videro la sconfitta del Polo Patriottico chavista e la vittoria della destra che ottenne la maggioranza nell’Assemblea Nazionale provocando ingenti danni economici al Paese e di legittimità democratica. Da quell’anno il Governo Maduro subì ingenti attacchi sia interni sia internazionali che sfociarono nelle guarimbas del 2017 ad opera dell’estrema destra paramilitare, su esempio delle precedenti avvenute nel 2014. La popolazione venezuelana fu vittima di soprusi, di violenze e imboscate preparate ad hoc nelle strade che colpirono specialmente lavoratori e lavoratrici e militanti chavisti. In questa occasione i CLAP furono un’indispensabile fonte di sostentamento, aiuto e mutualismo dal basso per la popolazione costretta a vivere in un clima di insicurezza in un periodo di crisi socio-politica.
Grazie ai provvedimenti previsti dall’Agenda Economica Bolivariana, dal Consiglio Nazionale dell’Economia Produttiva e dal Congresso Nazionale, in questi anni i Comitati Locali di Autofornitura e Produzione (CLAP) e i Consigli Produttivi dei Lavoratori (CPT) si sono configurati come principali strumenti di massa nella lotta alla guerra economica e al bloqueo. Furono uno dei più duri sforzi del Governo Maduro per impedire alla destra in Parlamento di distruggere le conquiste raggiunte in 20 anni di Rivoluzione Bolivariana.
I Comitati Locali di Autofornitura e Produzione (CLAP) sono un nuovo sistema di distribuzione alimentare guidato dalle comunità stesse che opera a livello locale e che, secondo i dati delle autorità venezuelane, distribuisce più di 60.000 tonnellate annue di cibo e prodotti di base ai settori più vulnerabili della società.
A marzo 2020, il vicepresidente del governo per la comunicazione, la cultura e il turismo, Jorge Rodríguez, aveva dichiarato in un’intervista a BBC Mundo che i CLAP servono a coprire i danni dell’inflazione indotta dalla guerra non-convenzionale contro il Venezuela da parte degli Stati Uniti attraverso sanzioni economiche e un blocco finanziario che impedisce l’acquisto di cibo e medicine.
Attualmente sono presenti 32.600 CLAP su tutto il territorio nazionale venezuelano e 11.000 di questi producono alimenti come legumi, tuberi e radici; l’allevamento di specie minori (conigli, pecore, polli, tra gli altri animali); e articoli per l’igiene personale e per la casa. Alcuni CLAP si occupano della distribuzione dei prodotti derivati dalla pesca o di prodotti tessili, distribuendo soprattutto le divise scolastiche.
I CLAP, oggi, sono parte dell’avanguardia sociale della Rivoluzione Bolivariana, diventando anche bersaglio di attacchi imperialisti che hanno bloccato e sanzionato l’arrivo del cibo. Dal 2018, i container CLAP diretti in Venezuela sono stati assediati nei porti e nelle dogane straniere, divenendo vittime anche di campagne mediatiche volte a diffondere notizie false sulla scarsa qualità di questi prodotti. Nel 19 maggio 2019, l’amministrazione Trump ha sanzionato 10 delle 12 compagnie di navigazione che hanno trasferito cibo in Venezuela, provocando gravi ritardi nell’arrivo di merci nel Paese caraibico.
I CLAP garantiscono fornitura di prodotti a circa 7 milioni di famiglie venezuelane (ovvero circa l’80% delle famiglie del Paese), portando beneficio ad almeno 24 milioni di persone con cibo sovvenzionato. Secondo i dati delle autorità venezuelane nel 2016 sono state consegnate 26.567.786 scatole alimentari; nel 2017, 91.625.489; nel 2018 le consegne sono aumentate fino a 119.822.921; mentre nel 2019 più di 120 milioni di scatole in tutto il Paese.
Inoltre, in questi ultimi anni, più di un milione di scatole di cibo sono stati prodotti dai Centri di Confezionamento Alimentare dei CLAP (CEAC) e sono state distribuite da Logicasa, una società statale di logistica collegata al Ministero del Potere Popolare per l’Alimentazione (Minppal), che si occupa dello stoccaggio, della dogana e del trasporto delle merci mensili.
Durante la crisi sanitaria da Covid-19, i CLAP sono stati un’importantissima fonte d’aiuto a tutta la popolazione venezuelana. Ad agosto 2020, i livelli di offerta pubblica e privata sono aumentati del 380%, mentre l’approvvigionamento della produzione nazionale è passato dal 25% del 2018 al 76% del 2020. La capacità di produzione giornaliera è aumentata del 184% al giorno con 470.800 pacchi alimentari, mentre nel 2018 ne erano stati prodotti 249.600. Lo Stato venezuelano è riuscito a mantenere un sussidio diretto del 99% sui pacchi consegnati alle famiglie; mentre la territorializzazione delle scatole alimentari è aumentata al 152% tra il 2019 e il 2020, portando le stime di 18.837.119 scatole consegnate a circa 28.733.166 entro il 2020.
I CLAP sono parte integrante della Grande Missione AgroVenezuela che ha il fine di sviluppare e rafforzare la produzione agricola e industriale del Paese, permettendo di promuovere l’organizzazione di contadini e contadine, pescatori e pescatrici, reti di produttori liberi e associati e altre organizzazioni legate alla filiera produttiva. Dopo cinque anni di vita possiamo dire che sono tra le più grandi conquiste della Rivoluzione Bolivariana.