Ieri in molte piazze italiane ed europee si è tenuta la manifestazione “Un ponte di corpi“
Molto importante dal punto di vista simbolico è stata la manifestazione che si è tenuta al confine francese, in un’Europa che col trattato di Shengen ha liberalizzato la circolazione di persone e merci all’interno dei confini europei, liberalizzazione che non viene applicata alle persone migranti.
Sorprendentemente partecipata la manifestazione nonostante l’inclemenza del tempo e le difficoltà organizzative determinate delle regole anti Covid.
Dalla parte italiana la manifestazione è partita da Claviere, gli agenti della Questura di Torino si sono dimostrati molto collaborativi rendendosi disponibili al controllo del traffico per far sì che il corteo, diretto al confine francese, potesse agevolmente e in sicurezza, transitare sulla strada, anziché sui campi innevati.
Cosa che è avvenuta, la lunga fila di manifestanti si è diretta al confine.
Il un primo tempo sembrava che gli agenti delle forze dell’ordine francesi avrebbero impedito al corteo di passare il confine per potersi incontrare con i manifestanti francesi, che aspettavano il corteo italiano al posto di polizia francese subito dopo il confine.
Decisione poi revocata, il corteo ha potuto raggiungere i manifestanti francesi.
I due cortei si sono caldamente salutati, gli striscioni si sono poi uniti.
Molti gli interventi al microfono sia da parte dei francesi che degli italiani, gli interventi sono stati tradotti grazie alla collega Federica Tourn.
Al microfono anche un parlamentare francese e una parlamentare francese del Parlamento Europeo, rileviamo l’assenza di personalità politiche italiane.
Gli interventi hanno tutti affrontato il problema della condizione dei migranti e dei provvedimenti che le istituzioni sia europee, sia delle singole nazioni, pongono in essere per gestire, se non azzerare, il processo migratorio, provvedimenti duramente criticati e stigmatizzati senza se e senza ma.
Anche da parte francese s’invoca la semplificazione dell’accesso alla richiesta di protezione internazionale (asilo).
“Un ponte di corpi”, nata come una manifestazione simbolica nonviolenta pensata da Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi di Linea D’ombra e condivisa da un gruppo di attivisti Triestini, dopo la controversa firma dell’ordine di perquisizione della Procura di Trieste alla sede di Linea D’Ombra – nonché abitazione di Lorena e Gian Andrea – ha assunto un riverbero nazionale e internazionale.
E’ stata fatta una diretta delle manifestazioni nelle piazze delle città sulla pagina Facebook Un ponte di corpi
Hanno destato anche perplessità le dichiarazioni del PM De Bortoli rilasciate all’ANSA: secondo alcuni avvocati da noi sentiti l’onere della prova spetta alla Procura.
La manifestazione di Claviere è stata indetta dal comitato “Torino per Moria“.
Filmato di alcune fasi della manifestazione: