In merito alla convocazione degli Stati Generali del Turismo a Sorrento, per martedì 2 marzo, con la presenza del ministro per il turismo Massimo Garavaglia, Potere al Popolo Penisola Sorrentina, segnala la gravissima mancanza dei rappresentanti dei lavoratori, al tavolo d’incontro. Una triste e tragica gaffe che suggella l’ultimo atto di una crisi economica paragonabile solo a quelle di guerra, che ha già messo a dura prova la scorsa estate le lavoratrici e i lavoratori stagionali.
Nessuno si interroga seriamente sulle condizioni di questi lavoratori che in virtù della stagionalità delle attività, la scorsa estate hanno lavorato meno mesi, e in modo molto precario con gravi conseguenze sugli ammortizzatori sociali. A ciò è seguito un duro inverno da affrontare e adesso seguirà una primavera con quasi zero ammortizzatori sociali. Queste lavoratrici e lavoratori sono colpiti anche nella loro dignità, costretti ad elemosinare buoni spesa o a rivolgersi alla pur importante carità cristiana.
LA DIGNITÀ NON È STAGIONALE
Il tavolo convocato per parlare del futuro si concentra sul futuro, sui numeri, sul PIL e stando alle parti convocate solo sull’imprenditoria. L’emergenza Covid non può e non deve essere una scusa per colpire ulteriormente gli stagionali che sono al limite della resistenza.
Chiediamo una radicale inversione di tendenza che veda i lavoratori al centro. Perché se Sorrento e la penisola sorrentina sono così famose nel mondo, lo si deve anche e soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori che per anni hanno dato tutto, perché ciò avvenisse. Ciò si traduce in rispetto delle parti in causa e dei contratti collettivi, ovvero orari e paghe secondo legge; e partecipazione di lavoratrici e lavoratori ai tavoli di discussione.
Questa fase richiede la massima attenzione da parte del nuovo governo, del Presidente della regione Campania e dei sindaci della penisola sorrentina. Perché il turismo non ha bisogno solo di imprenditori ma anche di lavoro qualificato, che consenta alle persone di godere di pari dignità di vita. Per questo Potere al Popolo insiste affinché ai tavoli di programmazione siano presenti anche i rappresentanti dei lavoratori, scongiurando la formazione di nuove fasce di povertà e sfruttamento.