Quasi 30.000 persone hanno firmato la petizione Salviamo il Ticinello, l’unico parco agricolo all’interno della città di Milano. Le firme saranno consegnate il prossimo 15 marzo al Sindaco di Milano, con un presidio davanti a Palazzo Marino che si svolgerà tra le 17.30 e le 18.30. Nella petizione si chiede di salvaguardare la ricchezza del parco, “messa a rischio dal progetto predisposto dal Comune di Milano, in deroga ai vincoli sul parco agricolo”. Il progetto prevede l’abbattimento di molte alberature sane e interventi che stravolgerebbero la natura agricola del parco e la sopravvivenza della sua ricca biodiversità.
Con i suoi 88 ettari è il quarto per superficie dei parchi milanesi ed è la punta più vicina al centro urbano del Parco Agricolo Sud Milano. A promuovere la petizione sono stati comitati, collettivi cittadini e realtà ambientaliste (Comitato difesa ambiente zona 5 con la Rete dei comitati cittadini, Alberi e ambiente, Collettivo Zam, Comitato alberi per Milano, Legambiente Circolo Zanna Bianca, Comitato Bresso EcoAttiva, Resilient G.A.P.)
“La rasatura delle sponde lungo il cavo del Ticinello è uno degli interventi che abbiamo criticato. I fatti ci stanno dando ragione: nella zona dove sono stati eliminati arbusti e cespugli, così necessari alla vita della piccola fauna, le sponde stanno franando” dice Anna Stefanelli, del Comitato difesa ambiente di Zona 5. Ricordiamo che la prima fase dei lavori (Lotto 1) si sta concludendo, mentre devono ancora partire la seconda e la terza (Lotto 2 e Lotto 3) e che la cittadinanza ha chiesto di essere ascoltata prima che la discussione sul Lotto 2 arrivi in Consiglio Comunale, dove il progetto deve ancora essere approvato.
Non si è però saputo più nulla del sopralluogo promesso dall’assessore Maran nel corso del tavolo tecnico del 9 febbraio scorso, tavolo ottenuto come esito della Commissione congiunta Verde e Urbanistica che era stata chiesta dai comitati. Nel frattempo, si moltiplicano i segnali del fatto che sempre più le persone utilizzano questo luogo come un parco cittadino. “Vediamo le macchine arrivare fin dentro al parco, i cani lasciati liberi di scorrazzare sui campi coltivati che da molti vengono utilizzati come se fossero prati. Comportamenti favoriti dalla presenza di strutture tipiche di ambienti urbani: panchine, illuminazione notturna, ampi spazi in terra stabilizzata (che ha l’aspetto e la consistenza del cemento), eccetera. Proprio quello che avremmo voluto evitare” è la denuncia di Marina De Lorenzo, del Comitato difesa ambiente di zona 5, che frequenta il parco quotidianamente.
L’attenzione si è accesa anche su Cascina Campazzino, all’interno del parco, e sugli interessi economici che vi gravitano intorno. Nelle intenzioni del Comune dovrebbe andare, previo bando, alla Fondazione Fratelli di San Francesco per la realizzazione di una “Cittadella della carità” (delibera N. 1521 del 30/12 /2020 del Comune di Milano). Questa fondazione (da non confondersi con l’Opera San Francesco) ha messo sul piatto due milioni e mezzo di euro per ristrutturare la Cascina in cambio di una concessione in uso gratuito.
“Riteniamo che i tre milioni di euro previsti per gli interventi sul Lotto 2 (le aree del parco su cui ancora si deve intervenire) sarebbero meglio spesi per ristrutturare un bene pubblico e destinarlo a ciò per cui è stato espropriato nel 2003” afferma Maria Gerli del Comitato difesa ambiente Zona 5.
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