“L’Unione democristiana e il Partito socialdemocratico sono la garanzia migliore per assicurare mega profitti all’industria tedesca degli armamenti. Alla luce dei dati reali, tutto il parlare di una linea restrittiva per le esportazioni di armi non è altro che ingannare l’opinione pubblica.
Invece di fermare le forniture di armi nelle aree di crisi e di conflitti come sarebbe opportuno, la cancelliera Angela Merkel e il governo di grande coalizione democristiani/socialdemocratici stanno facendo della Germania il quarto maggiore commerciante di armi al mondo. Il partito di sinistra Die Linke chiede il divieto alle esportazioni di armi”, spiega Sevim Dagdelen, portavoce per la politica sul disarmo del gruppo parlamentare Die Linke e Presidente della Commissione Affari esteri, in occasione della presentazione dello studio sulle esportazioni di armi dal 2016 al 2020 dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI).
Dagdelen continua: “è del tutto irresponsabile e disastroso che i paesi della NATO USA, Francia e Germania abbiano aumentato a dismisura le esportazioni di armi negli ultimi cinque anni, tanto più che quelle di Russia e Cina sono invece in diminuzione. Grazie al benestare del Governo federale le forniture di armi tedesche sono aumentate del 21% negli ultimi cinque anni e, con l’Egitto come principale acquirente, hanno rafforzato proprio uno dei paesi coinvolti nella guerra di aggressione allo Yemen.
Il drammatico aumento delle esportazioni di armi è perfettamente in linea con la politica militare dei paesi della NATO. Nel 2020 gli Stati Uniti da soli hanno speso in armamenti e forze armate quasi il triplo di Cina e Russia considerate insieme. Con 738 miliardi di dollari il budget del più grande membro della NATO è stato di quasi quattro volte superiore a quello della Cina (193,3 miliardi di dollari) e più di dodici volte superiore a quello della Russia (60,6 miliardi di dollari). Infine, tra i paesi europei della NATO il Regno Unito si colloca al primo posto, con una spesa militare di 61,5 miliardi di dollari. È seguito dalla Francia con 55 miliardi e dalla Germania con 51,3 miliardi. Insieme spendono pur sempre quasi il triplo della Russia.
Come risulta da queste cifre, il costante evocare la Russia e la Cina come minacce alla sicurezza e alla pace si rivela pura propaganda da parte dei paesi NATO per giustificare il proprio riarmo. La crisi del Coronavirus sta dimostrando quanto siano assolutamente indispensabili per la nostra stessa esistenza la produzione di beni vitali e il disarmo. Die Linke chiede lo stop immediato delle esportazioni di armi e la riconversione dell’industria degli armamenti nella produzione di beni di uso quotidiano e per il Servizio sanitario”.
Comunicato stampa di Sevim Dagdelen, Parlamentare della Linke, 15.03.2021
Traduzione dal tedesco di Barbara Segato, revisione di Diego Guardiani