Da quando è iniziata la pandemia mi risuona in testa un principio che Silo esprime in Umanizzare la Terra (1): “Non importa da che parte ti abbiano messo gli eventi, ciò che importa è che tu comprenda di non aver scelto nessuna parte”. Il principio, lo dico per coloro che non conoscono quel libro e quell’autore, sta ne contesto dei 12 principi di azione valida; principi, precisa l’autore, basati sull’esperienza, cioè sul fatto che nello sperimentarli ognuno possa verificarne la validità, senza mettere insieme teorie, morali o leggi.
Da quando è iniziata la pandemia ho varie “parti” (mi viene da chiamarle “bande”) che mi offrono di farne parte: per la libertà, per i vaccini, contro i vaccini, complottisti, negazionisti, fedeli e acritici seguaci della Scienza ecc. ecc.
In queste “bande” ho amici, parenti, persone che mi stanno simpatiche o antipatiche e mi risulta faticoso, a volte, rispondere in un modo o nell’altro a questo tirarmi per la giacca.
Soprattutto mi risulta fastidioso chi proclama la validità della sua “banda” come verità assoluta; “Io ho capito tutto, seguitemi!”.
Il principio impone una meditazione profonda, non facile: il principio ti dice “Tu non hai scelto nessuna parte”. E, mi pare, con questo suggerisce di rivedere gli avvenimenti che mi portano verso quella parte.
Il principio invita a riflettere sulla natura delle “bande”, ed anche sulla necessità di riunirsi in “bande”.
Io sono parte dell’umanità e, in quanto tale, in ascolto di tutti gli aspetti dell’umanità, anche quelli che mi risultano, per qualche motivo, spiacevoli o difficili da capire.
La logica delle “bande” prevede assolutismi, nemici, gente da condannare o assolvere; prevede, in ultima analisi, una Verità Assoluta da imporre agli altri. La logica delle “bande” è la quintessenza della violenza, della discriminazione, della negazione dell’umanità dell’altro.
Voglio scegliere cause che mi portino al dialogo e alla comprensione degli altri, che generino empatia, inclusione, collaborazione; cause circolari, condivise, non esclusive; cause nonviolente, cause evolutive; e mi associo a te, in questa ricerca della costruzione di un noi che superi l’individualismo e la voglia di aver ragione a tutti i costi; una causa che ammetta l’errore come massimo sistema di conoscenza, il dubbio e la riflessione come metodo, l’affetto per l’altro e per l’insieme come massimo valore.
Perché questa crisi profonda, in moto da ben prima dell’incidente covid, possa portare a un salto evolutivo necessario e urgente per l’Essere Umano.
1 – Umanizzare la Terra è edito in italiano da Multimage; è anche possibile scaricarne liberamente il testo su www.silo.net