Dopo 10 mesi atroci di carcere e torture, dopo aver visto il suo amico, co-imputato e collega Mushtaq Ahmed morire in circostanze sospette, il 4 marzo Ahmed Kabir Kishore, uno dei più noti disegnatori del Bangladesh, è tornato in libertà dietro una cauzione valida sei mesi.
Un tempo che si spera basterà per riprendersi fisicamente (chi lo ha incontrato all’uscita del carcere ha parlato di un uomo ridotto a uno scheletro) e per organizzare una strategia difensiva efficace che porti all’assoluzione.
Creatore di una pagina Facebook intitolata “La vita al tempo del Corona”, nella quale commentava attraverso i suoi disegni i fatti politici del paese, compresa la corruzione, durante la pandemia da Covid-19, Kishore era stato arrestato il 5 marzo 2020 e accusato di violazione della legge sulla sicurezza digitale per aver “diffuso voci e informazioni false sulla situazione del coronavirus”. Per quel “reato”, la kafkiana legislazione del Bangladesh prevede persino l’ergastolo.