Dalla “Carta Mondiale dei Migranti”, Gorée, 2011:” Poiché appartiene alla Terra, qualsiasi persona ha il diritto di scegliere il luogo della sua residenza, di restare laddove vive ed abitare liberamente e senza costrizione alcuna nella sua Terra o in qualsiasi altro luogo… Qualsiasi disposizione e misura restrittiva della libertà di circolazione e istallazione deve essere abolita come leggi, lasciapassare, autorizzazioni, e qualsiasi altra legge relativa alla propria libertà…”.
30 marzo, Giornata della Terra in Palestina, e Diritto al Ritorno… Il ricordo di questa Giornata, risale al 1976 quando migliaia di persone, cittadini palestinesi in Israele si riunirono per protestare contro l’espropriazione di altra terra palestinese in Galilea, giustificata da falsi piani di sviluppo ma finalizzata ad espellere gli abitanti palestinesi per far posto ai coloni ebrei e, nel corso di quella protesta, furono uccisi 6 palestinesi.La Giornata della Terra, il diritto al ritorno ricorre ogni anno, nel 2018 è stata la lunga grande marcia pacifica di Gaza che ha portato centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini in strada, lungo il confine con Israele, per richiedere il “Ritorno a Casa” sancito anche dalla Risoluzione ONU 194 del 1949 e chiedere la fine dell’assedio.
Per lo più giovani persone con una richiesta di giustizia nel cuore, con la speranza di un futuro di libertà, di ritornare nella propria Terra ed avere finalmente il loro destino nelle proprie mani. Ma quelle giornate sono diventate carneficina compiuta da Israele con i suoi 100 cecchini “tiratori scelti” posti sulle alture, “barriere protettive israeliane”, che hanno ammazzato bambini, adolescenti, donne, ragazzi inermi che gridavano solo libertà e rispetto dei propri diritti, più di 300 palestinesi hanno perso la vita e moltissimi feriti gravi, più di 35mila giovani, costretti alla disabilità perenne, gli altri hanno marciato per giorni e giorni, sfidando continuamente, con la propria vita, il proprio coraggio e la propria dignità i soldati inviati ad ucciderli dal governo israeliano.
Sono più di 70 anni che i palestinesi, cacciati a forza delle armi dalla loro Terra, sono profughi, 6 milioni che vivono nei paesi arabi circostanti senza uguali diritti e, più di 50 anni che Israele occupa illegalmente violando e negando ogni diritto a tutta la Palestina con l’indifferenza della Comunità internazionale. Coloro che pensano che i Palestinesi prima o poi cesseranno di resistere all’occupazione israeliana e all’apartheid vigliacco e e omicida, si sbagliano totalmente, continueranno a lottare per l’autodeterminazione e per la creazione di uno Stato Palestinese indipendente, per la libertà di Gaza, oramai una prigione nella prigione, e come dice Marwan Barghouti, dalle prigioni israeliane, detenuto politico da più di 12 anni, “L’Ultimo giorno dell’occupazione sarà il primo giorno di Pace”.
Questo anniversario del 30 marzo, causa Sars-Covid19, Gaza e la Palestina tutta non potranno scendere nelle strade, ma nei balconi delle case sventolerà la bandiera palestinese, simbolo di identità ed orgoglio, di resistenza e dignità, mentre le sirene suoneranno in ricordo di tutti i martiri che hanno perso la vita per la libertà.