Lo sapevate che in lingua wolof – una delle lingue nazionali riconosciute in Senegal – il numero sei si dice “cinque più uno”, mentre sette è “cinque più due” e così via, fino a nove, “cinque più quattro”? Ad insegnarlo in un video animato con musica e colori è Safietou Gueye, una ex agente commerciale di 37 anni franco-senegalese, editor del canale Youtube ‘Atama – Comptines senegalaises’ (‘Atama – Filastrocche senegalesi).
Il lockdown scattato in Francia contro la pandemia di Covid-19 ha aiutato la donna, arrivata in Francia a 18 anni e oggi mamma di tre bambini, a rimettere in ordine le proprie priorità e capire che il lavoro che faceva non la soddisfaceva più. Così ha deciso di dedicarsi a qualcosa di più creativo, a partire da un’esigenza: insegnare la lingua madre, il wolof, ai suoi figli, che stando lontani dal Senegal avrebbero rischiato di non impararla. E purtroppo, osserva la donna, i contenuti televisivi in questa lingua sono molto scarsi.
Lo ha raccontato lei stessa alla testata Jeune Afrique, riferendo dell’idea di creare video divertenti e facili per avvicinare i più piccoli al wolof. Il primo passo è stato cercare professionisti che potessero aiutarla. Su Facebook, Gueye ha incontrato il musicista senegalese Oumar Sanghott, che ha messo in musica le filastrocche, mentre nella città francese di Rennes ha conosciuto Clement Blondet e Manon Taillard. Il primo, alla guida della società Motion Studio, si occupa del montaggio, mentre il secondo di disegnare e animare i personaggi. A Gueye è toccata la scrittura delle storie e dei testi.
Dalla loro collaborazione- finanziata con i fondi dell’ideatrice del progetto- è nato il canale Youtube ‘Atama’, che prende il nome da uno dei suoi tre figli. Il canale conta già oltre 3.000 iscritti e da dicembre, ogni due settimane, pubblica un nuovo video di circa due minuti. Oltre ai numeri, finora su ‘Atama’ è possibile imparare i colori, le parti del corpo umano oppure frasi colloquiali di base. Ma Gueye non vuole fermarsi. “Il mio sogno- dice- è insegnare ai bambini anche le lingue pulaar e diola”. Altre lingue, queste, parlate in Senegal.