Questa giunta, in perenne difficoltà con le politiche sociali e non solo, continua a prendersela con i più deboli.
Il fallimento delle politiche sociali torinesi è sotto gli occhi di tutti ed è attualmente rappresentato dalla moltitudine di persone senza dimora che preferiscono dormire all’addiaccio invece che usufruire dei servizi che il Comune offre, il che la dice lunga sulla qualità di quei servizi, rifiutati perfino da chi fa una vita infernale.
La soluzione pensata per risolvere questa imbarazzante situazione è quella di sempre: la bacchetta magica di Maga Magò che fa sparire le cose, anzi le persone.
E’ la soluzione adottata per via Germagnano, che ha portato semplicemente a “spargere” per Torino le famiglie sgomberate, con grande disappunto del Marrone che si è inventato una norma definita anti Rom (quella del sequestro dei camper), che l’UNAR ha ovviamente stigmatizzato e che difficilmente reggerà alla prima impugnazione.
Dimostrazione di come la negazione di un diritto non rimane mai isolata ma ne genera necessariamente altre.
E’ evidente che la bacchetta di Maga Magò non funziona, servono soluzioni, il motivo per il quale ci si candida o si dovrebbe farlo è per trovare soluzioni: invece i problemi sono tutti lì.
Quindi si procede con l’accanimento, cose già viste, persino sulla pagina della sindaca ai tempi della “pulizia Germagnano”.
Ora si è pensato di sottrarre alle persone senza dimora gli animali che fanno loro compagnia, una soluzione che francamente diventa estremamente difficile non definire cattiva, sadica, disumana.
Questo accanimento non risolverà nulla, ma semplicemente danneggerà ulteriormente, ancora una volta, persone che già subiscono una situazione che nessuno di noi vorrebbe vivere.
Non resta che sperare nel minor danno possibile in questo periodo che ci separa dal congedo di quella che molti, se non i più ormai, considerano una sfortunata e deludente esperienza di amministrazione della città, al punto che anche tra i 5 stelle, che per inciso vorrebbero ricandidarsi, corrono non pochi malumori come pare dalle sedute in Consiglio Comunale.