Si è svolta la manifestazione per lo sciopero generale indetto da SICobas e SLAICobas a Torino in piazza Solferino
La manifestazione è stata sostenuta dagli studenti, il corteo è partito alla volta della sede del MIUR (Ministero dell’Istruzione) in C.so Vittorio dove gli studenti hanno rivendicato una scuola in presenza e in sicurezza, per poi trasferirsi davanti alla sede di Confindustria.
Il corteo è stato fermato in largo Vittorio Emanuele II dove si sono susseguiti alcuni interventi.
I manifestanti sono poi andati di fronte alla Prefettura in piazza Castello dove sono intervenuti dei lavoratori extracomunitari che hanno denunciato le difficoltà legate al permesso di soggiorno.
Negli interventi è stata invocata l’unità dei lavoratori, è stato ribadito che non esistono razze, che esistono i lavoratori che sono indispensabili a questa società.
I lavoratori extracomunitari sono il larga parte impiegati nella logistica e nell’agro-alimentare, molto importante il ruolo di un sindacato che non faccia alcuna distinzione di origine, di provenienza dei lavoratori, ma li rappresenti esclusivamente in quanto tali.
Ingentissimo spiegamento di forze dell’ordine, numerosissimi gli agenti dei nuclei dell’ordine pubblico di polizia e carabinieri, molto elevato anche il numero di agenti della questura.
La gestione della manifestazione da parte dei lavoratori ci è parsa molto attenta e rispettosa delle regole.
La piattaforma di rivendicazione:
La crisi economica accelerata dalla pandemia Covid-19 mostra sempre di più le proprie conseguenze sulla pelle dei lavoratori e dei settori più deboli della popolazione.
L’emergenza sanitaria, alimentata da decenni di tagli miliardari al sistema ospedaliero e al trasporto pubblico, è stata ulteriormente aggravata dalle precise scelte del governo Conte, che ha preferito salvaguardare gli interessi dei padroni piuttosto che la salute collettiva permettendo l’apertura delle attività produttive e sacrificando la salute di centinaia di migliaia di lavoratori in nome del profitto.
I padroni e la loro organizzazione “Confindustria”, non contenti di aver continuato a fare profitti mentre le corsie degli ospedali si riempivano, non contenti dei miliardi di euro messi a loro disposizione del governo e dall’Unione Europea, adesso vogliono approfittare di questa crisi per condurre un attacco senza precedenti contro noi lavoratori, contro i nostri salari, contro i nostri contratti e le nostre condizioni di lavoro: non permettiamoglielo!
- Patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione, una vera “million Tax” per finanziare le misure che rivendichiamo
- Lavoro in condizioni di reale sicurezza senza mettere a rischio la nostra salute, lottiamo per ottenere nuovi protocolli di sicurezza sul posto di lavoro
- Conquistiamo un sistema sanitario nazionale pubblico, unico, universale, gratuito efficiente e accessibile a tutti
- Per un piano straordinario di edilizia scolastica ed un reale rientro a scuola in sicurezza
No ai licenziamenti di massa, rinnovo immediato dei contratti collettivi nazionali e drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario
- Salario garantito per tutti i disoccupati: lavorare meno, lavorare tutti
- Per l’abrogazione dei decreti sicurezza. No a; razzismo: permesso di soggiorno per tutte e tutti gli immigrati
- Contro ogni forma di oppressione e discriminazione di genere
Costruiamo lo sciopero generale nazionale del 29 gennaio, organizziamo in ogni azienda, fabbrica e magazzino la partecipazione dei lavoratori a questa giornata di lotta, al fronte unico dei padroni rispondiamo con l’unità e la forza della classe lavoratrice unita in un’unica voce: facciamo pagare la crisi ai padroni!
Intervista a Markol Malokaj dell’Assemblea dei Lavoratori e Lavoratrici Combattivi: