Domenica 27 dicembre si sono tenute le elezioni presidenziali nella Repubblica Centrafricana e il presidente uscente Faustin-Archange Touadera si è candidato per un secondo mandato. A tal fine, ha imposto l’idea che le elezioni dovessero svolgersi in un clima di calma e di tranquillità e garantire il suffragio universale.
La violenza nel Paese è stata una delle argomentazioni usate dai partiti dell’opposizione per chiedere il rinvio del voto, ma la Corte Costituzionale ha deciso che la data dell’ultimo fine settimana dell’anno 2020 andasse mantenuta.
Il governo di Touadera ha firmato nel febbraio 2019 un accordo di pace con 14 gruppi ribelli, quindi questa è stata la prima elezione dopo la pacificazione concordata.
48 ore prima dell’inizio delle votazioni, tre soldati burundesi che facevano parte della forza di pace delle Nazioni Unite, sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti in un attacco armato.
Il clima nella capitale era più calmo, ha dichiarato Désiré Ngaibona, un residente della città, all’agenzia stampa Associated Press: “Sono felice di poter votare, e chiedo a tutti, anche a quelli che sono ancora a casa, di venire a votare perché in futuro ci sia la pace nel nostro Paese”.
Lunedì 4 gennaio 2021 sono stati annunciati i primi risultati provvisori che assegnano la vittoria a Touadera con quasi il 54% dei voti.
Questi risultati rafforzano la posizione del governo, nonostante il fatto che le rivolte dei gruppi ribelli prima delle elezioni abbiano generato molta incertezza e reso difficile la piena partecipazione, poiché molte regioni del paese sono controllate da gruppi di insorti.
Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid. Revisione di Cecilia Costantini