L’introduzione di redditi di base incondizionati in tutta l’UE che assicurino a ciascuno la sussistenza e la possibilità di partecipare alla società è richiesto da una petizione indirizzata alla Commissione Europea ed avviata lo scorso 25 settembre 2020.
Referente per la petizione è l’ingegnere austriaco Klaus Sambor, dal 2004 coordinatore di “Attac for basic income”.
ll titolo dell’iniziativa dei cittadini europei è: “Start Unconditional Basic Incomes throughout the EU”, ovvero “Avviare redditi di base incondizionati in tutta l’ UE”.
Si tratta di una misura cruciale per poter conseguire gli obiettivi della dignità umana, della libertà e dell’uguaglianza che figurano nei testi fondamentali dell’Unione europea.
I promotori spiegano come il Reddito di Base Incondizionato « garantisca la sicurezza materiale e la piena e incondizionata partecipazione alla vita sociale, associate all’uguaglianza di tutti gli individui ».
Più in particolare, aggiungono, il Reddito di Base Incondizionato « abolisce il lavoro forzato o obbligatorio, pratiche che costringono i beneficiari dell’assistenza (all’occupazione) condizionata ad accettare un lavoro che altrimenti avrebbero rifiutato ». Al contrario, « agevola l’esercizio di una professione liberamente scelta o almeno considerata accettabile ».
>>> Approfondimenti sul Reddito di Base sul relativo sito
Mi sembra do sostanziale importanza segnalare che non si tratta della solita petizione senza valore legale alcuno, bensì di un procedimento legale previsto dalle norme europee cioè una ICE ( iniziativa dei cittadini europei ) uno strumento che da efficacia alla previsione dei Trattati che assicurano ad ogni cittadino il diritto di partecipare alla vita democratica dell’Unione.
Per il Reddito di Base, servono un milione di firme entro il 2021
L’obiettivo minimo di firme è ambizioso : un milione di firme da raccogliere in tutta Europa. In aggiunta, è altresì necessario che in almeno sette paesi si raggiunga una certa percentuale rispetto al numero di abitanti.
Al momento, a circa tre mesi dall’avvio della raccolta, sono state raccolte 88.979 firme, circa il 9% dell’obiettivo e il numero di firme minimo è stato raggiunto solo in Slovenia.
Le speranze dei promotori, sono attualmente rivolte verso la Grecia ( già 45% delle firme minime raccolte ), la Lettonia ( 43% delle firme ), l’Estonia ( 37% ), la Germania ( 35% ), la Spagna ( 32% ), e l’Ungheria ( 31% ).
In Italia, ad oggi, sono state raccolte solo 8.249 firme, ovvero il 15% del minimo previsto.
Tuttavia, le firme potranno essere raccolte fino al 25 dicembre 2021. C’è sicuramente tempo, quindi, specie se qualche grande associazione o movimento sposerà l’iniziativa, per raggiungere il doppio obiettivo necessario a validare la petizione.
Qualora la petizione raggiungesse il minimo di firme necessario, la proposta sarà inviata alla Commissione Europea ed al Parlamento Europeo che dovranno obbligatoriamente discutere dell’opportunità di introdurre, attraverso atti formali, forme di reddito di base nei diversi stati membri dell’UE.
Penso che sia dovere di tutti noi sostenere l’iniziativa.
—
Reddito di Base : Come, con facilità, firmare la petizione
[1] Recarsi all’indirizzo web della petizione CLICCANDO QUI.
[2] Quindi dal menu selezionare il paese di cittadinanza ( l’Italia, ad esempio ), spuntare le due dichiarazioni e quindi cliccare sul bottone “Compila il Modulo”.
[3] Successivamente, dal relativo menù scegliere la tipologia del documento d’identità ( passaporto o carta d’identità ), indicarne il numero dell’apposita casella, e quindi il Nome ed il Cognome nelle due caselle seguenti. Infine, digitare i caratteri del codice di controllo, inserire l’ultima spunta e cliccare sul bottone “Sostieni”. Abbiamo finito.
[4] Nell’ultima finestra del percorso, è altresì possibile scaricare la ricevuta della firma, e, segnando le tre caselle in fondo a destra, inserendo la propria email e cliccando sul bottone “Resta informato”, poter essere aggiornati sull’iniziativa.