Diretto da Giulio Base, da lui scritto con Israel Cesare Moscati, regista e sceneggiatore recentemente scomparso e da Marco Beretta, “Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma”, girato nella splendida cornice del quartiere ebraico, si propone di continuare a cercare e ricordare la storia della Shoah affinché non si ripeta, di studiare e incontrare le diverse religioni nel rispetto reciproco. Sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay dal 27 gennaio, Giornata della Memoria e andrà in onda su Rai1 il 6 febbraio alle 22.50.
Il film parte dal ritrovamento di una commovente e misteriosa lettera della seconda guerra mondiale, unita alla foto di una bambina sconosciuta, che porta l’adolescente Sofia, aiutata da un gruppo di amici cristiani ed ebrei, a cercare una verità rimossa che arriva sino a oggi con un epilogo inaspettato. Sullo schermo scorrono fatti dolorosi e impossibili da dimenticare, che i grandi occhi spaventati di una bimba simboleggiano in maniera convincente: quelli del rastrellamento del quartiere ebraico di Roma.
La trama evidenzia gli influssi della tragedia sui giorni nostri, sull’odierna difficoltà di accettare la diversità, sul persistere di steccati inconsci tra gli esseri umani: una storia d’amore tra due ragazzi di religione diversa ne diventa emblema. Il percorso di scavo nel passato ha il ritmo di un film investigativo, il gruppo di giovani comunica attraverso whatsapp, ma al tempo stesso rappresenta un incontro-scontro fra culture millenarie, la cristiana e l’ebraica, sotto il cielo di una città esaltata da riprese bellissime. I dialoghi sui conflitti contemporanei sono un messaggio di pace universale.
I ragazzi che mettono in scena la storia della loro scoperta evidenziano la funzione educativa del teatro: chiarimento, conoscenza, difesa dell’esperienza, propedeutiche alla nostra maturazione. La narrazione è il veicolo d’eccellenza della memoria. “Ciò che è accaduto non è stata un’inondazione, non è stato un terremoto, non è stata una pandemia”, ha spiegato nella conferenza stampa in streaming il regista Giulio Base. “C’è stata una responsabilità, la decisione di qualcuno. E quando c’è colpa possiamo reagire con perdono, pena, o con l’impegno e la volontà che ciò non accada più”.
Regia: Giulio Base
Anno di produzione: 2020
Durata: 100′
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Nel cast Bianca Panconi, Emma Matilda Lió, Daniele Rampello, Irene Vetere, Francesco Rodrigo, Marco Todisco, Aurora Cancian, Alessandra Celi, con la partecipazione di Lucia Zotti, l’amichevole partecipazione di Domenico Fortunato e un cameo di Giulio Base.