EuroMed Rights, Azione cristiani per l’abolizione della tortura – Francia, Amnesty International, Istituto del Cairo per i diritti umani, Front Line Defenders, Global Focus, Human Rights Watch, Federazione internazionale per i diritti umani, Reporter senza frontiere, Reprieve, Solidar e Organizzazione mondiale contro la tortura hanno inviato una lettera congiunta all’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, e ai ministri degli Esteri degli stati membri manifestando profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Egitto e chiedendo di intraprendere i passi da tempo necessari per segnalare alle autorità del Cairo che il disprezzo di queste ultime per i diritti umani non sarà ulteriormente tollerato.
Alla vigilia del decimo anniversario della Rivoluzione del 2011, le speranze nelle riforme favorevoli ai diritti e alle libertà che avevano portato la popolazione egiziana in strada sono state annullate da anni e anni di brutale repressione e di incessante giro di vite nei confronti di ogni forma di dissenso.
In una lettera inviata agli stessi destinatari quasi un anno fa, le organizzazioni internazionali per i diritti umani avevano sollecitato l’Unione europea a intraprendere una completa revisione delle sue relazioni con l’Egitto, data la repressione senza precedenti in atto nel paese.
La nuova lettera ribadisce le preoccupazioni già espresse dal Parlamento europeo, da ultimo nel dicembre 2020 con la risoluzione d’urgenza che ha condannato i crescenti livelli di repressione in Egitto e l’arresto di noti attivisti per i diritti umani.
Il perdurante disprezzo manifestato dalle autorità egiziane nei confronti delle ripetute richieste dell’Unione europea motiva la necessità di una revisione a fondo delle relazioni tra Unione europea ed Egitto.
Analoghe iniziative vengono assunte in questi giorni dalla società civile italiana anche in rapporto a questioni riguardanti forniture militari, tra le quali in particolare la maxi-commessa comprendente due fregate Fremm.