La solidarietà non si ferma nemmeno a Capodanno: come riportato nella sua pagina Facebook, ieri pomeriggio la Open Arms ha soccorso 169 persone, in prevalenza cittadini e cittadine eritrei, tra cui 12 donne e 6 bambini. A bordo dell’imbarcazione partita da Sabratha la mattina del 30 dicembre erano presenti anche 40 minorenni che viaggiavano soli. “Ora sono al sicuro sul ponte del nostro rimorchiatore. Festeggiamo il 2021 difendendo i diritti e la vita” conclude il post di Open Arms.
“Non esiste Natale o Capodanno quando si fugge dalla violenza. Che sia anche per loro un nuovo inizio. Continuiamo”, ribadisce su Twitter la Ong, l’unica attualmente impegnata in operazioni di soccorso nel Mediterraneo. La nave della Ong Sos Mediterranée Ocean Viking, battente bandiera norvegese, è rimasta sotto sequestro per cinque mesi a Porto Empedocle. Il 21 dicembre è stato revocato il fermo amministrativo; dopo vari interventi di adeguamento ordinati dalla Guardia Costiera italiana e una sosta a Marsiglia per un periodo di isolamento di dieci giorni, la nave ripartirà al più presto per il Mediterraneo.
Le altre navi umanitarie sono bloccate in diversi porti italiani in base a cavilli burocratici e amministrativi, puri pretesti per coprire una vergognosa scelta politica, responsabile di centinaia di morti. Numerose realtà anti-razziste hanno lanciato un appello per il loro dissequestro.