Votati ieri alla Camera pareri condizionanti ai decreti del Ministero dell’Agricoltura, che puntavano a un’apertura illegittima agli OGM e alle NBT (New Breeding Techniques) e impedivano agli agricoltori di svolgere molte attività legate a semi e sementi. I pareri votati obbligano al rispetto della sentenza della Corte Europea di Giustizia, in cui i “nuovi” OGM vengono equiparati agli OGM tradizionali ed eliminano ogni riferimento agli OGM nei decreti presentati.
Un comunicato pubblicato da Ari – Associazione Rurale Italiana e firmato di numerose associazioni – Acu; Aiab; Altragricoltura Bio; Ari; Asci; Ass. Agr. Biodinamica; Civiltà Contadina; Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Égalité; European Consumers; European Coordination Via Campesina; Fair Watch; FederBio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf – esprime soddisfazione per il tentativo sventato “grazie all’apertura al dialogo con le organizzazioni agricole biologiche e contadine, le associazioni di tutela ambientale e dei consumatori da parte dei relatori incaricati e al sostegno dei membri della Commissione Agricoltura della Camera.”
Le associazioni firmatarie del comunicato si impegnano a monitorare le decisioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del futuro ministro che sostituirà la dimissionaria Bellanova, “affinché sia rispettata la volontà democratica espressa alla Camera”, a conferma che l’Italia è un paese libero dagli OGM.
Analoga soddisfazione per il voto di ieri viene espressa anche da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea e da Elena Mazzoni, responsabile ambiente, con l’impegno a “vigilare affinché i diritti e la salute vengano prima del profitto delle multinazionali”.