L’intelligence di Caracas ha scoperto e sventato una nuova operazione terroristica che aveva come obiettivo colpire la nuova Assemblea Nazionale a Caracas il prossimo 5 gennaio, come riportano diversi media come TeleSUR e ReRadioVe.
La notizia della neutralizzazione dell’operazione terroristica è stata diffusa dal Ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, Carmen Meléndez, accompagnata da altri responsabili delle organizzazioni di sicurezza del Paese. La dirigente bolivariana ha sottolineato che questa operazione terroristica, è stata pianificata, addestrata e finanziata direttamente da Bogotà.
In conferenza stampa Meléndez ha indicato che il golpista latitante Leopoldo López ha incontrato in Colombia diversi esponenti politici, tra cui gli attivisti del partito di estrema destra Voluntad Popular. Alcune ore prima della conferenza stampa, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, in occasione di una cerimonia con le Forze Armate, aveva ribadito ciò che da un po’ di settimane stava denunciando: la realizzazione di attentati nel paese agli inizi del prossimo anno da parte di mercenari provenienti dalla Colombia e finanziati direttamente dal Presidente Ivan Duque.
L’operazione “Boicot a la AN”, guidata dal fuggitivo Leopoldo López e finanziata da Iván Somonovis con il sostegno internazionale, era un piano organizzato dall’estrema destra venezuelana e internazionale con base a Washington, Miami e Bogotà, che avrebbe dovuto avere luogo tra il 27 dicembre 2020 e il 5 gennaio 2021, per evitare l’insediamento della nuova Assemblea Nazionale (AN) a maggioranza chavista.
Il lavoro di intelligence e controspionaggio, ha spiegato il ministro venezuelano, ha consentito l’arresto, il 24 dicembre, di Ronald Enrique Rivero Flores chiamato “Fido Dido” o “El Flaco”, il quale ha confessato di aver preso parte a un incontro in Colombia il 21 dicembre 2020 a cui ha partecipato un gruppo di venezuelani e colombiani. Le indagini hanno portato all’arresto di Rigoberto Moreno Carmona, un funzionario in pensione del Corpo delle indagini scientifiche e criminali (CICPC).
Nell’ambito dell’operazione sarebbero dovuti entrare clandestinamente in Venezuela terroristi addestrati in Colombia dagli stati di Zulia, Táchira, Apure e Bolívar, che avevano, oltre l’intenzione di boicottare la nuova Assemblea Nazionale, di intimidire la popolazione venezuelana con rapimenti, omicidi selettivi, sabotaggio di società strategiche, azioni terroristiche per portare il paese in una fase di forte instabilità dove sarebbe stato possibile un tentativo di colpo di Stato.
I golpisti erano pronti a compiere l’attacco alla centrale idroelettrica di Guri e alla raffineria di Amuay, commettendo in seguito l’assassinio di un governatore (la cui identità non è stata definita) e l’attentato alla vita di Tarek William Saab, il dirigente bolivariano alla guida del Ministerio Público.
I golpisti avevano pianificato inoltre di prendere il controllo di alcune unità militari come l’825° Battaglione d’Armamento “Manuel Toro” e una grande unità dello Stato di Aragua.
Il detenuto Rivero Flores ha rivelato che, nell’ambito delle sue attività violente contro il governo legalmente costituito in Venezuela, nel luglio 2018 ha accompagnato l’ex ufficiale FANB e latitante Laided Salazar verso la Colombia. Nel paese confinante Rivero Flores è stato contattato da agenti dell’intelligence colombiana, che lui stesso ha identificato come Gerson Rojas Rojas, Miguel e Baltasar, che a loro volta lo hanno messo in contatto con i colonnelli Julio César Sánchez e Mata Sanguineti, incaricati del lavoro di intelligence sulle installazioni militari venezuelane, come afferma TeleSUR.
In una riunione del 21 dicembre che si è svolta a Riohacha, in Colombia, erano presenti gli ufficiali dell’intelligence e altre persone: Pablo Parada, Alexander Tirado, Víctor Estupiñan e Andrés Roballo, con l’obiettivo di discutere un nuovo piano relativo al Venezuela.
Rivero Flores ha assicurato che in questo incontro sono emerse indicazioni già esplicitate da Leopoldo López, dall’attuale presidente colombiano Iván Duque e dall’ex presidente Álvaro Uribe in un precedente incotro. Fu in questa riunione che, secondo Rivero Flores, furono pianificate le azioni contro Guri, Amuay, un governatore e il procuratore generale, con il fine di creare un clima di destabilizzazione nel Paese che impedisse l’insediamento del nuovo Parlamento.