Pubblichiamo molto volentieri la lettera postata su su Facebook da Tommaso Fattori, ex consigliere regionale ed ex candidato a Presidente, ed aderiamo alla campagna che sta sorgendo nella società civile fiorentina di indignazione per la denuncia del Sindaco di Firenze a Tomaso Montanari.
Mi vergogno del mio sindaco. Mi vergogno perché è un potente ed è un uomo delle istituzioni che usa la querela come mezzo per intimidire un intellettuale e per mettere a tacere una delle poche voci critiche rimaste in città. Mi vergogno perché il mio sindaco non sa cosa sia la libertà di espressione e la critica politica, infoltendo la larga schiera di analfabeti costituzionali che costituisce la nostra classe politica.
“Firenze è una città in svendita. È una città all’incanto, è una città che se la piglia chi offre di più, e gli amministratori di Firenze sono al servizio di questi capitali stranieri”. Questa frase è stata pronunciata da Tomaso Montanari alla fine di un complesso ragionamento sulle scelte urbanistiche fiorentine, nel corso di un’intervista rilasciata a Report. Questa frase è all’origine della querela di Dario Nardella e dell’intera giunta (Giachi, Bettini, Del Re, Funaro, Gianassi, Giorgetti, Guccione, Martini, Sacchi, Vannucci) contro Tomaso Montanari, al quale vengono chiesti danni per 165 mila euro. Lo fanno “in proprio e quale sindaco e quali assessori” anche se, in caso di vittoria, il risarcimento andrebbe a loro, non certo alla città di Firenze.
Montanari, nel suo ragionamento, aveva duramente criticato il folle progetto di teleferica che Nardella & C vorrebbero veder costruita nel magnifico e ipertutelato Giardino di Boboli per portare i clienti nell’ex convento e ospedale militare di Costa San Giorgio, bene pubblico alienato a privati, che sarà trasformato nell’ennesimo albergo di lusso. Alla riflessione dell’intervistatore [“quindi si tratta di attrarre investimenti concedendo cambi di destinazione d’uso anche molto impattanti e, una volta che hai attratto queste investimenti, mettere la progettazione urbanistica della città, i servizi della città, al servizio di quegli investimenti là…”], Montanari ha risposto: “La teleferica di Boboli, la possibilità di farla, ha avuto il via in un cambio di piano urbanistico del Comune di Firenze dopo che l’acquisto di Costa San Giorgio era stato fatto. Cioè, le amministrazioni si impegnano: poi noi non sappiamo tutto quello che si dicono nelle cene private che preludono a questi acquisti, ma è chiaro che l’amministrazione dà delle garanzie, sta dalla parte degli investitori, e si dice continuamente che Firenze deve attrarre investitori stranieri. Firenze è una città in svendita, è una città all’incanto, una città che se la piglia chi offre di più e gli amministratori di Firenze sono al servizio di questi capitali stranieri che prendono la città e la smembrano”.
Quella di Tomaso Montanari è la giustissima critica a un’idea di città: “Lo spopolamento del centro storico è il frutto di questa scelta a favore dei capitali stranieri e non dei cittadini; per i resort di lusso e non per la residenza; per i frazionamenti al servizio della trasformazione in Airbnb e non per politiche a favore delle famiglie”.
Mi vergogno del mio sindaco e gli chiedo di querelare anche me. Quereli tutti quelli che condividono le parole di Tomaso Montanari. In questa battaglia assolutamente politica, e non meramente giudiziaria, Tomaso non è solo.