“Rimanere ‘senza respiro’ non è più solo uno dei sintomi del virus che devasta il pianeta, ma è diventato anche una metafora del nostro tempo”. Così inizia la prefazione di Lula al libro di Vittorio Agnoletto “Senza respiro” recentemente uscito per Alttreconomia.
Il libro si fonda sull’esperienza di commento, critica ed aiuto della trasmissione condotta dall’Autore a Radio Popolare, “37e2” ma anche dei collaboratori e di Medicina Democratica.
La prefazione di Lula dà a tutta l’opera di inchiesta quel carattere universale che merita: il covid ha svelato le contraddizioni profonde di un sistema basato sul profitto; quel sistema che ha progressivamente smantellato la sanità pubblica, dato spazio e risorse ai privati, creando i presupposti per il disastro che è sotto gli occhi di tutti: carenze nella medicina preventiva, mancanza di strutture in grado di reggere le emergenze, continua infiltrazione della logica del profitto e di interessi privati infinitamente distanti dal bene comune.
Questo il libro di Agnoletto lo documenta con precisione e costanza, partendo dalla realtà meglio conosciuta (e, in questo caso, altamente significativa) della Lombardia per poi spaziare verso l’Italia e l’Europa. Un’inchiesta minuziosa che Medicina Democratica ha messo in mano alla magistratura e che già è vademecum dei giudici nelle prime inchieste aperte sui vari casi lombardi individuati.
Inoltre il libro esce dalle chiavi di lettura alla moda per offrire elementi oggettivi di indagine, come contare razionalmente i morti, come analizzare i fenomeni nel rovente clima di contrapposizione non costruttiva, mantenendo la barra dritta nel considerare l’aspetto medico e quello politico strettamente correlati, valutando con scientificità e acume la risposta razionale al problema che parte dal bene comune per arrivare al provvedimento pratico da realizzare.
Il libro si avvale di una quantità impressionante di testimonianze raccolte nella trasmissione o in momenti successivi, articoli di giornale, documenti che permettono di ricostruire una cronologia degli eventi e di analizzare sia i casi che hanno avuto l’onore delle cronache mainstream così come tematiche e episodi quasi ignorati ma che ugualmente testimoniano quella visione generale sulla necessità di un cambio radicale nella visione e nell’implementazione della sanità in tutto il mondo.
n questo senso la prefazione di Lula è fondamentale nel dare un carattere internazionale e internazionalista al libro, così come la sua testimonianza personale: “la democrazia ha bisogno d’aria e di più umanità” , ricorda nel titolo l’ex presidente, rimembrando il primalepersone, titolo del sito di Vittorio. E conclude, mirabilmente:
“In ogni angolo del mondo, nonostante l’isolamento, vi è un grido che, credo, sarà sempre più impossibile tacitare, una risposta della società alle suppliche soffocate come quella di George Floyd, vittima della violenza poliziesca negli Stati Uniti: ‘Vogliamo respirare’. Torneremo a farlo pienamente se sapremo aprire i nostri cuori, le nostre menti e le nostre orecchie, se sapremo riempire i polmoni di solidarietà e aprire la democrazia a nuove forme di partecipazione e azione politica che il secolo XXI esige da noi e rende possibile’.