Questa mattina si è svolta in piazza Castello a Torino la manifestazione di “Priorità alla Scuola” contro la decisione di Cirio di non riaprire fino a gennaio le seconde e terze medie.
Sempre più partecipate le manifestazioni indette a Torino da Priorità alla Scuola Piemonte, un movimento di studenti, genitori, insegnanti e cittadini in generale, nato per promuovere la scuola in presenza.
Cirio, che ha incassato il parere favorevole dell’Ordine dei medici di Torino, non si muove dalla decisione di riaprire le scuole a gennaio nonostante il Piemonte sia diventato zona arancione.
Occorre fare una riflessione seria anche alla luce del parere espresso dall’Ordine.
E’ un problema legato alle scuole e agli edifici scolastici? Difficile pensare che tutte (o quasi) le scuole del Piemonte non siano idonee alla didattica in presenza, soprattutto che, rispetto alle altre regioni, siano le uniche a non esserlo.
Ricordiamo che le scuole medie sono in larghissima parte scuole di prossimità che vengono raggiunte e possono facilmente venire raggiunte senza l’utilizzo di mezzi pubblici.
Nei piccoli centri abitati, dove magari la scuola media è un un altro comune, normalmente gli studenti vengono accompagnati in auto dai genitori o c’è un servizio di scuolabus.
Se nella regione piemontese, al contrario delle altre zone arancioni, non è possibile aprire le seconde e terze medie, è perché c’è qualcosa che non sta funzionando, qualcosa nella politiche sanitarie di prevenzione che, al contrario di altre regioni, non sono garantite.
Quindi e facile ritenere che Cirio debba evitare di nascondersi dietro ad un parere medico/scientifico, parere certamente autorevole, ma che inevitabilmente prende atto della situazione in essere.
Auspichiamo quindi che da parte dell’Ordine dei Medici e da parte degli epidemiologi ci sia una tanto autorevole quanto forte pressione affinché in Piemonte sussistano quanto prima quelle condizioni che, come nelle altre regioni arancioni, permettano l’apertura di tutte le classi delle scuole medie.
Certamente siamo in una situazione emergenziale, ma le scelte politiche sbagliate peggiorano enormemente la qualità della vita e della salute di tutti noi, specialmente in situazioni come queste.
Inaccettabile, davvero inaccettabile quando questi errori coinvolgono in modo così diretto i più giovani e i loro diritti.
Alcuni interventi dei manifestanti: