LETTERA APERTA di Luca Mercalli, Angelo Tartaglia, Ugo Bardi, Sergio Ulgiati, Gianni Silvestrini, Pietro Salizzoni

AI LEADER DELL’UNIONE EUROPEA

La Commissione Europea ha indicato per tutta l’Unione Europea l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera di almeno il 55% entro il 2030, rispetto al livello del 1990.

Inoltre, la Commissione Europea ha ribadito l’intenzione di raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Rivolgendosi al Consiglio europeo e al Parlamento europeo sul Green Deal europeo, la Commissione ha sottolineato la necessità di valutare sistematicamente la coerenza tra la legislazione attuale e le nuove priorità. Al fine di garantire che tutte le iniziative del Green Deal raggiungano i loro obiettivi, la Commissione prescrive che tutte le proposte legislative e gli atti delegati includano un memorandum contenente una sezione specifica che spieghi come ogni iniziativa sia conforme al principio “non nuocere”.

Considerando progetti come lo scavo di un tunnel internazionale tra Italia e Francia a servizio della nuova ferrovia Torino-Lione, è accertato che la fase di costruzione comporterebbe un aumento netto delle emissioni di gas serra: gli stessi proponenti stimano un’emissione complessiva di 10 milioni di tonnellate, anche se la loro valutazione non è certificata da alcuna autorità indipendente.

La Corte dei conti europea, nel suo Rapporto Speciale n. 10/2020, osserva che il progetto Torino-Lione è costantemente in ritardo rispetto al calendario ufficiale e che il suo completamento non può avvenire entro il 2030. Ciò significa che l’aumento netto della fase di emissione non terminerà probabilmente prima degli anni ’40 del secolo.

Le emissioni e i relativi danni climatici sono certi, mentre il sequestro del carbonio è altamente incerto e sicuramente tardivo, dato che dobbiamo raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette. Come quando il “Il medico arriva al letto del paziente dopo la sua morte”.

Nello stesso rapporto, la Corte dei conti europea osserva anche che c’è un forte rischio che gli effetti positivi (in termini di riduzione dell’impatto) di molti progetti come quello della Torino-Lione siano sopravvalutati. In generale, tali effetti dipendono dai livelli di traffico e dal trasferimento modale ed entrambi tendono ad essere sistematicamente sopravvalutati. In pratica, per la Torino- Lione, una compensazione delle emissioni iniziali in eccesso potrebbe difficilmente avvenire prima del 2050 o anche molto più tardi, se le previsioni di traffico e di trasferimento modale non sono confermate.

Alla luce di quanto sopra, il sostegno dato dall’UE alla Torino-Lione (e a progetti simili) è coerente e compatibile con gli obiettivi ambientali fissati dall’UE?

In che modo?

Gli investimenti ad alta intensità di capitale producono più posti di lavoro degli investimenti finalizzati al perseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica e della resilienza diffusa?

Firmatari

Luca Mercalli, President of the Società Meteorologica Italiana

Angelo Tartaglia, Politecnico di Torino

Ugo Bardi, Università di Firenze

Sergio Ulgiati, Università degli Studi di Napoli Parthenope

Gianni Silvestrini, President of the scientific committee, Kyoto Club

Pietro Salizzoni, Ecole Centrale, Lyon

Destinatari

Mrs. Ursula von der Leyen, President of the European Commission

Mr. Charles Michel, President of the European Council

Mr. David Sassoli, President of the European Parliament

Mr. Frans Timmermans, Executive EC vice-president: European Green Deal

Mrs. Adina Vălean, EU Transport Commissioner

Mr. Virginius Sinkevičius, EU Commissioner for the Environment

Cc Presidents of the European Parliament groups

Cc Italian Ministry of Environment

Cc Italian Ministry of Infrastructures

Cc French Ministry of Ecological Transition, Transport and Infrastructures