“Una valanga di multe e denunce” così gli attivisti di Extinction Rebellion di Torino iniziano il loro comunicato stampa
Come abbiamo documentato, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno iniziato una raccolta fondi per far fronte alle spese per le denunce e le multe subite dalla Questura di Torino e non solo.
VALANGA DI MULTE E DENUNCE SUGLI ATTIVISTI DI EXTINCTION REBELLION
Nell’ultimo mese, una valanga di multe e denunce sta ricoprendo gli attivisti di Extinction Rebellion. Ad oggi, si contano 8 denunce penali e 36 multe per un totale di circa 20.000 euro.Lo scorso 18 settembre, otto persone si sono incatenate in cima alle colonne del Palazzo Reale di Torino, dopo aver ripetutamente tentato di entrare in contatto con i direttori locali dei principali quotidiani e televisioni italiane (La Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera e RAI). L’obiettivo della giornata era quello di riportare l’attenzione sulla necessità che giornali e televisioni pongano la crisi climatica ed ecologica al centro dei loro piani editoriali, sottolineando l’importanza del ruolo del giornalismo nell’informare i cittadini sulla più grande crisi che l’umanità si sia mai trovata affrontare.
L’intera giornata si è svolta con estrema collaborazione nei confronti delle forze dell’ordine presenti in piazza, senza aver mai causato danni o messo a repentaglio la sicurezza di nessuno. Dopo circa quattro ore di presidio, il direttore del Corriere della Sera di Torino – Marco Castelnuovo – ha raggiunto in piazza i manifestanti promettendo loro un appuntamento.
Le otto persone sulle colonne hanno quindi deciso di scendere, avendo raggiunto uno dei primi obiettivi della mobilitazione. Nelle settimane successive, tuttavia, la questura di Torino ha inoltrato otto denunce per “Accensioni ed esplosioni pericolose” (Art. 703 del codice penale), per aver acceso otto fumogeni di 40 secondi durante la manifestazione, e di “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (Art. 650 del codice penale), per non essere scesi dalle colonne quando ordinato.
Salire sulle colonne della cancellata di Palazzo Reale accendendo dei piccoli fumogeni da 40 secondi, a cinque metri dal suolo e lontano da qualsiasi persona, sarebbe quindi un problema di ordine pubblico e sicurezza.
A distanza di qualche settimana, stanno inoltre arrivando decine e decine di multe per “mancato rispetto del distanziamento sociale” alle persone identificate durante un’altra manifestazione che ha avuto luogo a Roma, in cui è stato bloccato uno degli accessi del quartier generale dell’ENI per più di due giorni .
Dai 280 ai 400 euro di multa, per ogni persona identificata. Durante quel presidio, la polizia ha in varie occasioni identificato le persone presenti, le quali non hanno mai opposto alcun tipo di resistenza, senza però mai contestare l’assenza di distanziamento fisico tra i presenti.
Fin dall’inizio della pandemia, infatti, Extinction Rebellion ha dato indicazioni precise sul fatto di rispettare alla lettera tutte le norme di distanziamento fisico. In ogni modo possibile, si è inoltre tentato di porre attenzione al rispetto di queste norme con un apposito servizio d’ordine nelle manifestazioni.
Appare quindi evidente come si stiano utilizzando reati pretestuosi e si stia strumentalizzando la drammaticità di una pandemia globale per colpire le azioni di un movimento radicalmente nonviolento, il cui unico scopo è quello di far pressione sui governi affinché si fermi la distruzione del mondo naturale e si prevengano le catastrofi che il mondo scientifico annuncia da anni.
Nei prossimi decenni, milioni di persone saranno costrette a lasciare le loro terre e, solamente in Europa, si stimano più di 200.000 morti l’anno a causa di ondate di calore estreme, innalzamento del livello dei mari, siccità, conflitti e carestie.
L’umanità è di fronte ad un bivio. Siamo entrati nella sesta estinzione di massa della storia e le persone che stanno cercando di dirlo, oggi, vengono ricoperte di multe e denunce.
Qui il file PDF originale con i riferimenti bibliografici
Fonte: Extinction Rebellion Torino