Riceviamo e volentieri pubblichiamo: sembra una storia che viene dall’Honduras o dall’Ecuador e invece viene dalla vicina ed elegante Svizzera. Sarà vero che siamo sulla stessa barca, ma la barca fa acqua da tutte le parti, nessuna esclusa. Grazie a tutti e tutte coloro che danno tempo, energia e passione alle tante resistenze. Leggete questa storia.
Volevo segnalare quanto succede in Svizzera, in località Eclépens (cantone di Vaud). Dal 1953 è attiva sulla collina sovrastante una cava gigantesca per un cementificio gestito dalla multinazionale Holcim, che serve mezza Europa. Stanno iniziando lavori di ampliamento, arrivando assai vicino ai villaggi circostanti e completando così anche la distruzione di un ambiente naturale ricco di biodiversità.
Domenica scorsa ho visitato la collina sopra Eclépens, di nome Mormont, che da decenni subisce uno sfregio inimmaginabile. E’ impressionante da vedere. La cava sprofonda nel cuore della terra, con anse simili a gironi infernali. Da anni viene denunciata con varie iniziative, ma alla notizia che si sarebbe ripreso a far esplodere mine per “guadagnare” un altro pezzo di collina varie associazioni a difesa dell’ambiente (Helvetia Nostra, Pro Natura Vaud, Association pour la Sauvegarde du Mormont) si sono attivate facendo ricorsi e scrivendo appelli; alcune settimane fa molti giovani hanno iniziato ad occupare la zona circostante, minacciata dal mese di luglio.
La collina in questione è bellissima, ricca di pascoli e vegetazione rara, come le orchidee selvatiche e un tempo era protetta come Patrimonio dell’Umanità. Si aggiunge un’altra grave questione: la vicinanza ai villaggi, soprattutto ai due Comuni di Eclépens e di La Sarraz. Così molti giovani e meno giovani hanno occupato vecchie stalle o casolari abbandonati, senza mai lasciare il presidio, dichiarando la ZAD, cioè una Zone A Defendre. Hanno allestito anche tende, qualche roulotte, persino capanne sugli alberi, con grande creatività. Un’occupazione molto colorata, da visitare.
I giovani parlano volentieri, presentano le loro idee e i valori che li motivano. Intendono resistere ad oltranza e certo non mancano ostacoli e difficoltà: hanno già ricevuto denunce per occupazione indebita di proprietà privata e gli avvocati della multinazionale sono all’opera. Inoltre ora inizia l’inverno, che da queste parti non è certo mite: sono più o meno a 600 m di altitudine e in quelle abitazioni improvvisate non c’è proprio nulla, né riscaldamento, né gas. La popolazione del luogo si è in parte mobilitata portando coperte e viveri. Le istituzioni invece sono ostili nei confronti degli attivisti, in particolare il sindaco di Eclépens, che parla solo di violazione della legge. E’ chiaro che ci sono di mezzo poteri forti da non disturbare, anche con la prospettiva di calpestare i diritti e la salute della popolazione. Ann
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