Dieci anni fa la lotta dei migranti a Brescia prese il volo. Dopo una sanatoria farsa che aveva visto respinte il 90% delle domande fatte, un gruppo di loro decise di dire basta. Salirono in cima a una gru nel centro cittadino e ci rimasero per 17 giorni. Era novembre, a Brescia non fa caldo. Freddo, pioggia, vento, ma a farli resistere era il calore delle centinaia di persone che stavano sotto la gru e portavano ogni genere di necessità che potesse confortare il corpo e soprattutto lo spirito. Gli slogan che rimbalzavano dall’alto al basso e viceversa, il sentirsi difesi da possibili dispetti o peggio.
La città di Brescia è una delle ultime vere realtà industriali di questo paese, gli immigrati sono tanti, le lingue e le nazionalità si incrociano, si mescolano. E poi il vantaggio di questa città è di avere una radio che fa invidia a tante città italiane: Radio Onda D’Urto. La radio si è messa al loro servizio, ha fatto da megafono, ha inseguito i potenti, i burocrati di turno affinché la smettessero di far finta di nulla. E poi l’associazione Diritti per tutti che nel bresciano sta vicino agli immigrati ogni volta che c’è da difendere una casa, una famiglia, un gruppo di lavoratori, un giovane malmenato.
Ma in quell’occasione si era andati al sodo: permesso di soggiorno per tutti. Tutti. La burocrazia è bravissima nel porre clausole, eccezioni, postille, richiami, scadenze, qualsiasi trave che complichi la vita, che lasci sospesi questi uomini e donne. E così loro dissero: “Ci volete sospesi? Noi ci mettiamo sospesi, a 35 metri di altezza, in cima ad una gru e da lì saremo visibili a tutti e tutte, esposti, sovraesposti!” E da lì non scenderemo fino a quando…
Fu una lotta dura, di quelle in cui sono più frequenti i pianti delle risate. In cui la rabbia aiuta a resistere. Oltre al presidio permanente ci fu un’enorme manifestazione, ma anche minacce, cariche, botte della polizia, sgomberi. Resistettero. Come dissero allora: “Non abbiamo nulla da perdere, non abbiamo paura. Loro sono il buio, noi siamo il sole!”
Ora in una trasmissione radiofonica alcuni di loro ricordano come è andata. La lotta della gru ha vinto. Coloro che hanno lottato hanno vinto. I documenti arrivarono per migliaia di persone che prima avevano avuto pareri negativi.
Haroon, Jimmy, Rachid, Sayad raccontano 10 anni dopo di quando hanno lasciato la paura a terra e sono saliti su, ricordano quei giorni come i più importanti della loro vita. Ecco il link per ascoltarli:
A suo tempo uscì anche un libro: La normale eccezione. Lotte migranti in Italia. La gru di Brescia, lo sciopero del primo marzo, la tendopoli di Manduria di Mometti F. (cur.) Ricciardi F. (cur.) edito da Edizioni Alegre, 2011