La Brigata di solidarietà popolare Milano sud ha manifestato oggi con cartelli e striscioni davanti all’Ospedale San Raffaele di Milano per denunciare come la sanità privata convenzionata tragga profitto dall’emergenza sanitaria, mentre la sanità pubblica fatica a rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione.
E’ di qualche giorno fa la notizia che per i pazienti covid l’azienda ospedaliera del gruppo ospedaliero San Donato ha organizzato visite a domicilio al costo di 450 euro e colloqui telefonici e online a 90 euro. L’azienda sanitaria offre a domicilio, e a pagamento, esami fondamentali per tenere sotto controllo il virus che nella sola Regione Lombardia ha ucciso quasi 20 mila persone, mentre – secondo i dati diffusi dall’agenzia di stampa AGI – sarebbero solo 46 le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) attivate in Lombardia rispetto alle 200 preventivate. Prelievo ematico, radiografia toracica e misura della saturazione solo per chi se li può permettere, insomma.
“In Lombardia gli ospedali privati convenzionati ricevono il 40% dei fondi pubblici*, sottraendo risorse alla sanità pubblica. Ma così la salute non è più un diritto inalienabile per ogni persona, ma un privilegio elitario riservato a pochi, in pieno contrasto con quanto è scritto nella nostra Costituzione – dichiarano gli attivisti e le attiviste della Brigata di solidarietà popolare Milano sud, che da marzo scorso fornisce in collaborazione con Emergency la raccolta e distribuzione di cibo e beni di prima necessità alle persone più bisognose del quartiere, oltre a fornire servizi a bassa soglia.
“Ancora una volta contestiamo le politiche sanitarie del governo della Regione Lombardia. Il San Raffaele è uno dei tanti ospedali privati che rappresentano la cosiddetta ‘eccellenza’ lombarda, una eccellenza che lucra sulle malattie e sui malati. In un periodo di crisi economica, sociale e finanziaria abbiamo bisogno di una sanità pubblica e gratuita, accessibile e laica, una sanità che guardi al bene collettivo e alla cura delle persone più bisognose e fragili”.
* “Non sta andando tutto bene – Dossier collettivo sulla pandemia nel bresciano”