C’è una brigata di almeno duemila operatori sanitari che potrebbero essere assunti immediatamente dalle graduatorie attive, ma la Lombardia preferisce il precariato.
Presidio USB il 21 novembre presso l’Ospedale San Gerardo di Monza
Già dal 1 gennaio 2020 –dopo l’approvazione della finanziaria- le aziende avrebbero potuto e dovuto assumere dalle graduatorie il tanto personale mancante e stabilizzare quello precario. E invece non l’hanno fatto! L’Assessorato di Gallera si è guardato bene dal sollecitare le aziende sanitarie a farlo, malgrado a settembre avesse annunciato in Commissione Regionale III una carenza di personale dichiarata dai Direttori Generali delle ASST, pari a 40 milioni di euro.
I risultati di questa scelta si sono resi visibili immediatamente dopo, con l’arrivo dell’emergenza covid. Eppure, nemmeno l’emergenza ha prodotto un cambiamento strutturale in questo atteggiamento nella sanità lombarda, tutto volto alla privatizzazione e al precariato. Non si è mai messa in atto una vera campagna di assunzioni stabili e, malgrado ci siano decine di graduatorie concorsuali attive – dalle quali attingere immediatamente, in quasi tutte le ASST della regione – si continua a fare ricorso ad assunzioni temporanee e con contratti precari: un “esercito” di diverse migliaia di operatori sanitari che avrebbero potuto e potrebbero dare una mano in questa situazione di emergenza e che invece vengono lasciati a languire dentro graduatorie che prima o poi scadranno.
Si continua, cioè, a giocare con la vita e la salute dei cittadini, non mettendo in atto correzioni ai problemi che la pandemia ha reso evidenti: mancanza di personale (-49.000 dal 2006) , mancanza di posti letto (35.000 quelli tagliati dal 2006), mancanza di posti in terapia intensiva, carenza di servizi territoriali. E’ la logica della gestione dei servizi per la salute secondo la logica del comitato d’affari, piuttosto che con quella della tutela di un diritto essenziale.
A Monza, l’amministrazione guidata da Alparone, ha continuato ad assumere personale OSS in somministrazione, malgrado una graduatoria attiva dalla quale avrebbe potuto assumere istantaneamente. Tutto questo, malgrado proprio l’ASST di Monza sia una delle Aziende dalle quali viene reperito personale da inviare nell’inutile e dannoso ospedale in Fiera, sottraendo così risorse ad una dotazione di personale sanitario già carente.
Per queste ragioni, il prossimo 21 novembre l’USB terrà un presidio presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. Il presidio che si svolgerà congiuntamente a Potere al Popolo, avrà come temi quelli della salute e tutti quelli – di ordine più generale- strettamente correlati alla tutela della salute e che l’emergenza sanitaria ha reso più evidenti, come quelli legati all’accesso alle cure, reddito, ai sistemi produttivi, alla distribuzione della ricchezza.
I medesimi temi, saranno al centro dello sciopero nazionale della sanità proclamato dall’USB per il giorno 25 novembre, insieme a Scuola e Trasporti.