Nel pomeriggio di sabato 7 novembre un corteo di qualche centinaia di persone, indetto da Riders Union, ha attraversato le strade principali della città chiedendo che nessuno venga lasciato indietro in questa fase di crisi sociale e che vegano garantiti a tutti reddito e tutele.

 

fotoreportage di Vittoria Sichi

Dopo lo sciopero nazionale indetto il 17 ottobre e dopo l’assemblea del 7 novembre in Piazza Nettuno, Riders Union Bologna ha organizzato un corteo aperto a tutta la cittadinanza per richiedere ” welfare e denaro per tutti perché nessuno va lasciato indietro”. Al corteo hanno partecipato lavoratori dello spettacolo e della ristorazione, precari senza alcuna tutela, studenti e studentesse. Insomma, tutti gli esclusi dalle ultime misure di aiuti del governo, che i promotori definiscono “mancette”.

Quella dei riders è una battaglia che ben sintetizza la situazione sociale del nostro Paese. I riders si oppongono strenuamente al contratto nazionale siglato da Assodelivery e Ugl, che a detta loro non tutela per niente i lavoratori simbolo della Gig Economy. I ciclo-fattorini, che non si sono mai fermati neanche durante le fasi più dure del primo lockdown, denunciano l’assenza di tutele nello svolgere un lavoro diventato oggi fondamentale. Una situazione che etichettano come un vero ricatto tra lavoro e salute, che è comune a molte categorie troppo spesso dimenticate dai piani attuali del governo.

@credits Vittoria Sichi

Durante il corteo si sono svolte due azioni a forte carattere simbolico nella galleria Cavour e di fronte al McDonald’s di via Indipendenza. Poco dopo la partenza da piazza del Nettuno alcuni attivisti hanno fatto irruzione nella galleria Cavour, simbolo del “lusso” cittadino, ribaltando alcune fioriere e tirando palloni di vernice sulle vetrine, l’azione ha dato il via alla carica delle forze dell’ordine, che hanno arrestato due attivisti. Verso la fine, invece, gli attivisti hanno “sanzionato” con delle scritte il Mcdonald’s simbolo del capitalismo tout court, ma anche dello sfruttamento dei ciclo-fattorini. La manifestazione è terminata in piazza dell’Otto Agosto dove è rimasto in presidio un gruppo, mentre un secondo si è diretto sotto la Questura per richiedere il rilascio immediato degli arrestati.

 

Durante tutto il corteo è stato richiesto, con slogan e azioni, che vengano utilizzati i soldi dei ricchi per elaborare misure reddituali a sostegno di tutti. Un chiaro riferimento alla recente patrimoniale annunciate dal governo spagnolo. Insomma, Riders Union sembra voler incanalare la rabbia sociale, latente nel nostro Paese ed esacerbata  dalle misure anti-Covid, che altrove è esplosa in proteste disorganizzate, in un movimento sociale ampio e trasversale che richieda tutele  per le categorie troppo spesso dimenticate e reddito per tutti, per evitare in futuro di scegliere tra lavoro e salute, due diritti costituzionali inalienabili e compatibili, che di questi tempi sembrano essere invece concorrenti.