La Russia si sta seriamente riorganizzando per accrescere la propria presenza economica in Africa, una scelta dettata dall’esito del vertice Russia-Africa e dalle severe sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Identificando strategie, disegnando nuove roadmap e, soprattutto, riorganizzandosi, la Russia, per l’appunto, sta lavorando in questa direzione.
Proprio di recente, il Ministro degli Affari Esteri ha creato un segretariato per il Forum Russia-Africa. In aggiunta, il segretariato ha fondato l’Associazione per la Cooperazione Economica con gli Stati Africani. Poi, la Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa ha riorganizzato il Comitato di Coordinazione per la Cooperazione Economica con gli Stati Africani, fondato nel lontano 2009.
Secondo documenti ufficiali, il Comitato di Coordinazione per la Cooperazione Economica con gli Stati Africani è stato creato su iniziativa della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa e della VEB (Banca per lo Sviluppo e gli Affari Economici Esteri), con il sostegno del Consiglio federale e della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Federazione Russa. La sua fondazione ha potuto contare sul sostegno del Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Economia e del Commercio, il Ministero per le Risorse Naturali, così come quello per l’Istruzione Superiore e per la Scienza.
Con la partecipazione di rappresentanti dal mondo imprenditoriale e da circoli di esperti, il primo obiettivo del Comitato consiste nel consolidare gli sforzi fatti dal governo, dalle imprese e dalle strutture pubbliche della Russia e di facilitare un’intensificazione delle attività economiche in Africa. Ha, inoltre, la responsabilità di adottare un approccio al business più pragmatico, al fine di rendere più comprensive e più strette le collaborazioni economiche già esistenti e di stabilire contatti diretti e di mutuo vantaggio tra imprenditori e aziende provenienti dalla Russia e dall’Africa.
Durante il loro ultimo incontro, i partecipanti hanno discusso differenti questioni e hanno convenuto sul fatto che lo stesso Comitato abbia realizzato poco dalla sua fondazione. Inoltre, l’incontro ha permesso di identificare dei fattori che hanno ostacolato gli obiettivi fissati nel 2009 e il suo rendimento generale. In effetti, una rapida valutazione, effettuata su un arco temporale di dieci anni, ha mostrato un impatto limitato e risultati poco tangibili. I documenti del Comitato elencavano la partecipazione di più di 150 aziende russe come membri. Tali aziende non hanno quasi mai partecipato a operazioni commerciali in Africa.
Malgrado le battute d’arresto di questi anni, la Russia è pienamente ottimista. Durante l’incontro del Comitato, ospitato dalla Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa, il team è stato completamente rinnovato. Il senatore russo Igor’ Morozov è stato eletto nuovo Presidente del Comitato di Coordinazione per la Cooperazione Economica con gli Stati Africani ed è attualmente anche Vicepresidente del Comitato del Consiglio federale dell’Assemblea Federale per la Scienza, l’Educazione e la Cultura della Federazione Russa.
In quanto Presidente della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa, Sergej Katyrin ha sottolineato durante l’incontro: “il nuovo leader ha il compito primario di accelerare il rendimento economico della Russia nel continente africano, che abbiamo lasciato negli anni ‘90 e da cui ora è molto difficile ripartire”.
Secondo Katyrin, oggi la presenza economica russa in Africa è significativamente minore se comparata a quelle dei principali paesi occidentali e dei paesi BRICS. “È arrivato il momento di colmare questo divario. Oggi, stiamo affrontando un compito difficile nel garantire che le attività dell’imprenditoria russa nel continente africano si svolgano secondo le nuove condizioni, tenendo presente tutte le conseguenze della pandemia da coronavirus”.
“Il continente africano è d’interesse strategico per l’economia della Russia”, spiega Katyrin. È sufficiente citare alcuni dati per capire il perché questo continente attragga gli imprenditori. L’Africa possiede il 30% delle riserve minerali mondiali, tra cui il 70% di metalli del gruppo del platino, il 50% di pietre preziose, riserve di petrolio e gas e molto altro ancora.
Nel 2019, sei paesi dell’Africa subsahariana sono stati classificati tra le prime 10 economie mondiali in più rapida crescita. Ma il potenziale dei Paesi africani è incomparabilmente superiore al livello attuale del loro sviluppo. La cooperazione con l’Africa, tra l’altro, contribuirà alla realizzazione di un progetto nazionale per aumentare le esportazioni russe, di risorse non naturali, a 250 miliardi di dollari americani.
Katyrin ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione al meccanismo finanziario per le imprese: “Abbiamo bisogno di un meccanismo finanziario statale per sostenere le imprese russe in Africa, altrimenti sarà molto difficile superare l’agguerrita concorrenza delle aziende occidentali. Dobbiamo concentrarci su quei settori in cui ci si può aspettare un ottimo esito” ha affermato all’incontro.
Pur sottolineando la mancanza di informazioni per le imprese e la necessità di sbarazzarsi degli stereotipi sull’Africa, Sergej Katyrin ha fatto notare che, in questo momento, la massima intensificazione del lavoro è determinante per il fatto che, a causa della recessione economica a livello mondiale, nuove aziende di tutti i paesi sviluppati si stanno affrettando a realizzare progetti concreti verso i nuovi mercati emergenti in Africa.
Allo scopo di andare avanti e raggiungere un esito significativo, il Comitato deve effettuare un doppio sforzo nel fornire agli esportatori russi e africani, vicendevolmente, una base per acquisire un’adeguata conoscenza delle procedure commerciali e di investimento, di norme e regolamenti, nonché delle condizioni di mercato attuali. Vi sono anche complesse procedure di certificazione, grandi costi di logistica, questioni inerenti alla sicurezza e alla garanzia, la mancanza di collegamenti aerei diretti che rendono sfavorevole l’intero processo di cooperazione.
D’altra parte, il Comitato deve lavorare a stretto contatto con le controparti africane sulle sfide e sulle opportunità del continente. La Russia è, finora, un mercato chiuso per molti Paesi africani ed entravi è difficile. Gli africani stanno facendo buoni affari negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Tutto ciò che serve è che la Russia e l’Africa facciano sforzi coerenti, per cercare nuove strade, e sforzi pratici per rimuovere gli impedimenti esistenti che hanno ostacolato il commercio e gli investimenti nel corso degli anni.
Secondo Sergej Katyrin, la Russia sta gradualmente superando le conseguenze negative del suo ritiro dall’Africa negli anni ’90. Il primo summit e forum economico Russia-Africa si è svolto a Soči nell’ottobre 2019. I rappresentanti africani hanno costantemente sollevato la questione della necessità di un ritorno più attivo della Russia nel loro continente. Gli africani hanno ancora un interesse nostalgico verso la Russia e i russi sono ansiosi di utilizzarlo come fattore unificante. L’Unione Sovietica (ora Russia) ha avuto relazioni molto strette e, sotto molti aspetti, fu alleata con la maggior parte dei Paesi africani durante la decolonizzazione dell’Africa.
Traduzione dall’inglese di Giulia Paola Pattavina. Revisione: Silvia Nocera