A partire dalla campagna elettorale del 2016, la politica di Trump ha puntato alla crescita dell’industria americana, vedendo nell’accordo di Parigi una seria minaccia. Così, un anno fa, il 5 novembre 2019, gli Usa presentarono una richiesta formale di ritiro. “Abbiamo le acque più pulite di sempre. Abbiamo l’aria più pulita di sempre. Non sono disposto a sacrificare l’enorme potenza che abbiamo costruito in un lungo periodo di tempo né tutto quello che io ho rianimato e migliorato” sosteneva Trump.
E così il 4 novembre 2020 l’America è uscita definitivamente dagli accordi.
Gli Stati Uniti immettono ogni anno in atmosfera circa 5,5 Gt di CO2, quindi una fetta pari al 14% delle emissioni globali. Sono secondi soltanto alla Cina (circa 25%) e davanti all’UE (circa il 7%).
Senza gli USA, ovviamente, gli impegni presi a livello globale hanno un impatto minore: “Il ritiro degli Stati Uniti lascerà una lacuna negli sforzi globali per raggiungere gli obiettivi e le ambizioni dell’accordo” ha affermato Patricia Espinosa, segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Sotto la presidenza Obama, che aveva sottoscritto l’accordo nel 2015, Washington si era impegnata a ridurre le emissioni del 26-28% entro il 2025 dai livelli del 2005. Secondo uno studio del gruppo Rhodium, con un secondo mandato di Trump le emissioni del paese sarebbero invece aumentate di oltre il 30% nel 2035 rispetto ai livelli dell’anno scorso.
Questa situazione potrebbe però durare pochi giorni. Joe Biden il nuovo presidente degli Stati Uniti in carica da ieri, infatti, ha affermato: “Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede un’azione decisiva da parte di tutti i paesi del mondo. Non solo rinnoverò l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ma andrò molto oltre. Condurrò uno sforzo per convincere tutti i principali paesi a intensificare l’ambizione dei loro obiettivi climatici nazionali.”
Ancora una volta abbiamo visto un tentativo di sottovalutare l’emergenza climatica da parte di chi sta al potere, ma non possiamo più permettercelo: il tempo scorre e ne abbiamo sempre meno.
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