Pressenza appoggia la campagna di crowfunding lanciata in questi giorni da Multimage per pubblicare in italiano l’Atlante dell’Uranio, utilissimo strumento per la lotta contro il nucleare civile e militare.
Ancora, nell’opinione pubblica, vige la credenza che il nucleare sia una tecnologia desueta in via di smantellamento: niente di più inesatto. Ancora c’è una vasta parte della comunità politica e scientifica, perfino a volte di tendenza “ecologista” che pensa al nucleare come a una soluzione al problema energetico e c’è un’industria che continua ad investire in tecnologie atomiche militari, ammodernamento di bombe, nuovi tipi di proiettili.
Nonostante il processo di smantellamento che fu messo in atto grazie alla politica di distensione messa in atto da Gorbachev ancora abbiamo un numero impressionate di bombe atomiche disseminate nel pianeta; nonostante l’ultimo gigantesco e ancora irrisolto disastro a Fukushima il Giappone stesso ha rimesso in moto le sue centrali nucleari.
Versione aggiornata dell’edizione tedesca pubblicata nel 2019, l’Atlante dell’Uranio mostra il fitto intreccio di legami politici, economici e militari che stanno dietro l’estrazione di uranio, materia prima dell’era nucleare, senza dimenticare le spaventose conseguenze ambientali e umane che questa logica suicida porta con sé.
Tradotto in italiano da Alessandro Michelucci e arricchito da una scheda originale sulla situazione specifica italiana redatta da Angelo Baracca, storico studioso militante antinucleare e editorialista di Pressenza. l’Atlante sarà pubblicato nella primavera del 2021 grazie a una campagna di crowfunding su Produzioni dal Basso
https://www.produzionidalbasso.com/project/atlante-dell-uranio/
La campagna è articolata in modo partecipativo e le ricompense pensate per favorire la diffusione tramite sconti per l’ulteriore acquisto di copie; l’auspicio di Pressenza e di Multimage è che molte persone, comitati, associazioni, istituzioni ne diventino copromotori, diventando così diffusori di un libro che dovrebbe entrare nelle scuole, nelle biblioteche, diventare supporto all’informazione corretta e completa su uno dei più grandi sbagli dell’Umanità: l’era nucleare. Con la speranza che tale era si concluda definitivamente il più presto possibile.