La storia di Abou non si deve ripetere. Esposti presso le Procure minorili di Palermo e Catania. Le associazioni siciliane chiedono lo sbarco immediato dei MSNA dalle navi quarantena.

Il 13 ottobre 2020, Borderline Sicilia ONLUS, Borderline-Europe, il CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud e l’Osservatorio contro le discriminazioni razziali “Nouredine Adnane” hanno depositato due esposti alle Procure presso i Tribunali per i Minorenni di Palermo e Catania, chiedendo di adottare tutti i provvedimenti necessari per mettere tempestivamente in sicurezza e in tutela tutti i minori presenti sulle navi quarantena al momento attive sul territorio siciliano.

Le scriventi associazioni denunciano che soltanto il 5 ottobre scorso le istituzioni si sono rese conto della presenza di numerosi minori sulle cosiddette “navi quarantena”, a seguito della morte di Abou Dakite, un ragazzino quindicenne che era stato salvato in un’operazione SAR dalla Open Arms il 10 settembre e che il 18 settembre era stato trasferito, accompagnato da una segnalazione medica sulle sue condizioni, a bordo della nave-quarantena GNV Allegra.

Chiediamo che sia fatta giustizia per Abou e per la sua famiglia e che sia fatta chiarezza sulla situazione di tutti i minori a bordo di queste navi, nonché sull’adozione alquanto discriminatoria delle misure di restrizione a bordo di imbarcazioni nei confronti dei soli cittadini stranieri.

Quello che è emerso dalle fonti giornalistiche e dalle nostre ricerche svolte sulla situazione dei minori a bordo non solo è assurdo e intollerabile, ma richiede una immediata attenzione da parte di tutte le autorità competenti, poiché sono in atto delle palesi violazioni delle norme sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, delle disposizioni che regolamentano l’immediata nomina di un tutore e di tutte le norme che pongono il superiore interesse del minore al primo posto, senza possibilità di deroghe da parte di ordinanze e decreti emergenziali.

Al momento non si conoscono esattamente i numeri delle presenze dei MSNA a bordo, ma fino a qualche giorno fa solo sulle due navi di stallo al porto di Palermo erano presenti 181 minori, tra cui il giovane Abou, i quali non hanno ricevuto tutela da chi era tenuto a farlo.

Le condizioni che emergono sono di sovraffollamento (su una delle navi si trovavano circa 850 persone a bordo, di cui circa 100 minori non accompagnati), di promiscuità, di carenza di adeguata assistenza sanitaria, psicologica e legale e di informazioni basilari sul luogo e condizione in cui si trovano in una lingua a loro comprensibile. Tale situazione è inaccettabile, soprattutto a carico di soggetti minori e peraltro comporta un protrarsi e acuirsi di situazioni già traumatiche – fisiche e psicologiche – da questi vissute nel corso del loro viaggio migratorio.

Vogliamo sapere dalle autorità competenti se le navi quarantena sono luoghi idonei per l’accoglienza di minori e per la prevenzione di focolai ed in generale per una corretta gestione della salute pubblica. Noi riteniamo di no e lo riteniamo in assoluto sia per i minori sia per gli adulti.

Ribadiamo pertanto la nostra richiesta alle autorità preposte a tutela dei minori su tutto il territorio italiano di rivalutare le navi quarantena come luoghi inidonei all’accoglienza, anche solo temporanea, di soggetti minorenni, di effettuare un immediato accertamento sulle loro reali condizioni a bordo e di disporre il loro contestuale sbarco. Chiediamo inoltre all’autorità giudiziaria ordinaria di verificare la legittimità dei provvedimenti restrittivi a carico di tutte le persone collocate sulle navi quarantena a salvaguardia dei diritti umani di cui dovrebbero godere tutti i cittadini presenti in Italia, a prescindere dalla loro nazionalità e provenienza.

Borderline-Europe
Borderline Sicilia ONLUS
CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud
Osservatorio contro le discriminazioni razziali “Nouredine Adnane”
Circolo Arci “Porco Rosso” di Palermo
Forum Antirazzista di Palermo
Rete Antirazzista Catanese