E’ disponibile in streaming su PRIME VIDEO una serie di 10 puntate da 26’ intitolata “Angeli del Mare”, diretta da Simone Gandolfo e prodotta da Samarcanda Film in collaborazione con TV2000, Sezione Migranti e Rifugiati del Vaticano, Guardia Costiera Italiana, Croce Rossa Italiana, Proactiva Open Arms, Save the Children, UNHCR e Medici Senza Frontiere. Un documento completo e straordinario: “Angeli del Mare” affronta il tema dei salvataggi legati all’emergenza della migrazione sulle nostre coste e le prime fasi dell’accoglienza presso le strutture dedicate.
Guardare le onde che possono diventare tomba, i corpi ammassati sulle scialuppe di salvataggio, i volti disfatti dei naufraghi, il pianto dei bambini, stringe il cuore e porta a chiedersi a quale livello di sviluppo mentale sia arrivata la nostra specie: secondo i dati dell’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), dal 2017 a ottobre 2019 sono morte in mare più di 5.800 persone, senza contare i dispersi non dichiarati.
Simona Scandura picchiettando la fronte con le dita afferma nel film: “Quando l’uomo non usa questo (il cervello n.d.r.) può fare molto male”. Ma Simona non crede che il razzismo abbia origine nella cattiveria della gente, bensì nell’ignoranza. Dopo le esperienze di volontariato e lavoro nel settore umanitario, in Italia e in Libano, ha vissuto in Inghilterra, Marocco, Belgio, Turchia e Libano e ora vive in Kenya, dove è delegata internazionale per la Croce Rossa Italiana nella regione dell’Africa orientale.
Il capitano di fregata Gianluca d’Agostino, già Comandante della Nave Diciotti con la quale ha compiuto diverse missioni di salvataggio, dice di non avere un credo politico o ideologico, ma si sente chiamato a comportarsi da essere umano.
Altro protagonista di “Angeli del mare” è Federico Panconi, Comandante della Nave Dattilo della Guardia Costiera, che ha salvato oltre 40.000 persone nel Mediterraneo, prima nave, nel 2018 a entrare nel porto di Valencia con 247 migranti a bordo e, soprattutto, prima nave a coordinare il convoglio che ha scortato l’Aquarius dalle acque internazionali tra Malta e l’Italia fino in Spagna.
E ancora Rosella Bonarrigo, che lavora da anni nell’ambito della cooperazione internazionale umanitaria, ora in un’ONG italiana in Nord Africa. Dopo esperienze in Sudan, Africa e Medio Oriente, Rossella è Senior Monitoring Officer del governo italiano presso l’OSCE in Ucraina e ha collaborato con la Croce Rossa Olandese in Libano e con la Croce Rossa Italiana in Italia.
Sono questi, insieme a tanti altri operatori umanitari e militari protagonisti di salvataggi intervistati nella serie, le donne e gli uomini generosi che hanno deciso di rischiare per strappare altri alla morte. “Angeli del mare” porta lo spettatore dentro le operazioni di soccorso, fino a empatizzare con i soccorritori e conduce a conoscere i migranti, a capire le ragioni che li spingono e a riconoscere loro diritti uguali a quelli di ogni essere umano. Soccorrere chi è naufragato dopo essere scappato da guerre, carestie, fame e approdato sulle coste siciliane in cerca di una vita accettabile, non è tanto e solo questione di tecnica, ma di cuore e coraggio. Coloro che partecipano a queste operazioni sono uomini e donne addestrati a superare la paura e le convinzioni personali, per ridare la vita a esseri umani mai visti, che parlano un’altra lingua e hanno la pelle di un altro colore. Se è vero che non si riesce ad amare ciò che non si conosce, è vero che tali persone sono capaci di una solidarietà che supera la norma: chiamare eroico il loro comportamento non è retorica.